lunedì 25 ottobre 2010

Lucia. Mauritius 17\10\2010

Luce e saggezza

acqua zampillante;

azzurra ragione;

che da vita lucente

ad una tenera bellezza

che lei è amante di rara bellezza.



A Lucia musa lucente

del pensiero mio ardente.

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A lucia.

Luce e saggezza

acqua zampillante;

che da vita lucente

ad una tenera bellezza;

che lei è amante di una rara purezza.



A Lucia musa lucente;

del pensiero mio ardente.





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Io guardai quella donna

dai capeii(bruni) mori

Rievocando dolcementeil mio karma.

Soltanto lei mi diede;

la forza di guardare altrove;

cercando sempre di mettere la mia saggezzada una parte;

poichè lei era più saggia di me.



Io so di non sapere ancora

e non posso sfidare Iddio;

come Dante fece

ha suo tempo con Beatrice.



Poichè solo dante era divino.

ed io rimango

una piccola scheggia;

nell'Universo sperduto.

Non posso sfidare Iddio e il Fato.



Io vidi quella donna

dai capeii mori;

e mi prese un pezzettino di cuore.



Restando ferma capìì

che lei era la mia musa;

perchè il mio saggiare;

era svanito davanti a lei.





Come Dante fece con Beatrice;

celeste era il suo innamorarsi

perdutamente di lei.



Iointravidi una donna

dai mori capeii

e misi indisparte la mia saggezza;

poichè lei era molto più saggia di me .



Ed io non potevo sfidare Iddio

come Dante Alighieri;

sfidò il suo Fato.

sabato 9 ottobre 2010

Sguardi.

dalmine Simona pimpi
Vedo i tuoi occhi color del cielo
e penso che la vita è bellae sincera

Franco Castelli
Le ciglia, come dighe salate,
trattengono le mie lacrime.
Nelle ombre che ti cercano sappi che son io a chiamare...
Tra le fronde indispettite, son io a vibrare.
Lascia che io,
ancora una volta,
la musica del cuore ad illuminare il nostro veleggiare in questo mare che è l'amore!
lascia che sia*non mi viene più nullafinepoi c'è mia siura che russa, azz a lei, e mi fa deconcentrare!!

simona pimpi
il mio vibrare nasce dal tuo respiro vitale


simona pimpi
che mi avvolge e mi riscalda dandomi energia vitale
le mie mani tremano
perchè io non guardo oltre la tua,
ma il perchè di questa cosa
(che io non entro nella tua anima)è dato dal fatto che tu persona non apri il cuore
alle altre persone e questo mi fa tremar
il cuor mio
e le mie mani
che minute son

Franco Castelli
Vermigli i capillari, assorbono l'ossigeno che mi doni.
Metastasi vollutuse disegnano panorami sublimi,
nella simbiosi desiderata.

La mente allontana ciò che il cuore attira,
e ...annaspo un'altra volta in rosate saline.

Franco Castelli Dalmine di Bergamo;
Simona Pugnitopo San Marco Di Gubbio

sabato 2 ottobre 2010


Mi ricordo anni fa;

sogni d'argento, con alberi e paesaggi incantati.



Un unicorno mi passa accanto

e con la testa mi fa cenno di salir

sulla sua gropppa.



Io salì,

e subito partimmo,

andammo verso il cielo limpido,

che sembrava un dipinto,

con colori cangianti

e colori accesi.



L'unicorno mi prese un braccio

e mi fece scendere dalla sua groppa,

tutti e due assieme cominciammo a volare e fluttuare nel cielo

che immenso è.

...............................................................................



Is cuimhin liom bliain ó shin;

aisling an airgid, le crainn agus tírdhreacha aoibhinn.



pas mé ag Unicorn

agus nods mo cheann salir

a gropppa.



Chuaigh mé go dtí

agus chuaigh sé díreach ar ár slí,

chuaigh muid go dtí an spéir oscailte,

gur fhéach cosúil le péintéireacht,

le dathanna ag athrú

agus dathanna geala.



An Unicorn thóg mo lámh

agus rinne mé a fháil as a chúl,

Thosaigh an mbeirt acu le chéile chun eitilt agus snámh sa spéir

go bhfuil ollmhór.

lunedì 27 settembre 2010

L'amicizia.

Io adoro stare in compagnia,

ma qualchevolta il mio tendere ad essere eremita,

non mi spinge alla compagnia,

ma alla solitudine.



La solitudine è una bestia,

ma può diventare anche una sorta di pensatoio privato.

-"I miei topi di campagnia" entrano in quel pensatoio e emettono un suono.

Questo suono è il suono dell'amicizia:

-"i miei topi di campagnia"quando io sono in solitudine cercano di non farmi stare sola;

e quando mi trovo a dover restare da sola riemergono ricordi e ave storie dei miei avi.



All'amicizia,

al mio mondo

che è un piccolo nido ove -"i miei topi di camppagnia" si rifugiano.



Alla vita piena d'amicizia;

-fratellanza e pace amore e serenità.



Ai miei due angeli custodi Sarron e Tamara.



* "i miei topi di campagnia" sono i miei neuroni che vanno e vengono dentro la mia mente pazza.









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I love being in the company,

but sometime my aim to be a hermit

does not lead me to the company,

but loneliness.



Loneliness is a beast,

but it can also become a sort of private think tank.

- "My field mice" come in and think tank that emits a sound.

This sound is the sound of friendship:

- "My field mice" when I'm alone in trying not to be alone;

and when I find myself having to be alone back memories and stories of my ancestors Ave.



Friendship,

my world

which is a small nest, where - "my mice camppagnia" take refuge.



Life full of friendship;

Love, brotherhood and peace and serenity.



For my two guardian angels Sarron and Tamara.



* "My field mice are my neurons come and go in my crazy mind.

domenica 26 settembre 2010

Happiness \ Felicità.


Felicità significa amare;

Felicità significa star bene.



Star bene prima con te stesso;

e poi dopo verrà la felicità,

con gli altri.



Felicità significa amare amare amare.

E significa anche far innamorare.







Happiness is to love;

Happiness means feeling good.



Feel good about yourself first;

and then after is happiness,

with others.



Happiness is to love love love.

It also means to inspire love.

domenica 12 settembre 2010

Mi hai straziato il cuore

Dom, 12/09/2010

Mi hai straziato il cuore;

con le tue parole da grande uomo.



Il mio cuore piange

e non sa smettere;

sono stata ferita una volta o mille.

Ho avuto mille gioie;

ed anche mille dolori.



Non ho avuto mai la soddisfazione

di vederti sorridere;

tu che resti sulle tue

ora e sempre.



Mi hai straziato il cuore

con quelle risatine da idiota;

Che mi facevi quando sbagliavo qualcosa.



Chi sei tu per giudicare me?

Chi sei tu per ingannare me?

Chi sei tu che mi strazi il cuor mio.

Gli amori

Gli amori fanno sospirar,
... amori concatenati come carri ferroviari,
amore che aprono i cuori e saldado la mente,
una roggi d'emozioni alimentano le pale del mulino chamato amore
roggia*
amori sprecati, confusi nelle tragedie umane, amori
vigliacchi che si cibano di falsità,

Amori che sanno di sale, all'ombra del desiderio che s'innalza prepotente verso l'acobaleno delle sensazioni.Amori tra i logori marciapiedi di clochard in affanno, dove certe note sembrano pianto.
Amori traditi, idilli consumati in calde lenzuola, ma di ghiaccio pervare-
pervase*

nell'alba orrenda, quando il posto vuoto, cela la vergogna del crepuscolo.


Gli amori fanno treamare il cuore;
reversibile della gente

Amori incompresi.., fuggiste nel desio e soli all'ancore del vostro mare, in apnea annegaste
all'ancora*
Amori imposti e non corrisposti, solo interessi, disposti su cocci di vetro scintillante.
tempesta d'amore
.... che ci tiene uniti
ed avvinghiati



Franco Castelli\Simona Pugnitopo
come esuli colombe

Le parole.

Le parole fanno male;
sono taglienti;
come le forbici.

Ogni tanto diciamo;
parole che non pensiamo veramente;
ci procurano ferite al cuore.

Non c'è ne un se e ne un ma;
per il perchè ogni tanto;
diciamo parole che non volliamo
sentire nel nostro piccolo.

Ogni tanto manca il rispetto,
ogni tanto il modo
di come ci poniamo;
con le altre persone.

Io credo che quelle parole
ogni tanto sono parole
dette per scherzo;
invece ogni tanto son pesanti.

Le parole ogni tanto fanno male.

martedì 31 agosto 2010

La musa ispiratrice. Basilica di Sant'Ubaldo

Nasce da un grande sentimento;

nasce dall'armonia,

di suoni e nitide parole.



La musa ispiratrice;

è colei che non ti abbandonerà mai nella vita.



é amore per la vita;

talvolta non si fa sentire;

è nella più profonda anima dell'uomo;

quell'anima che vola verso il cielo,

che in tutta una vita si spera

e si cerca di ottenere un pezzettino

di paradiso.



La musa ispiratrice;

é quel picolo sbattere d'ali di un colibri

che nel cielo libero vola

in netta libertà;

ed è quel colibri

che vola entro al cuore nostro;

e fa venire un brivido dal profondo del cuore;

fin sopra i capelli.



La musa ispiratrice.

sabato 28 agosto 2010

Poesie di vita \ unica mia filosofia


Voce del silenzio.
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Pubblicato da simona pimpi il Mar, 20/07/2010 - 14:38 Amore Poesia
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Mi sentivo protetta

nel tuo amore



La mia voce dentro di me ,

diceva che era bello,

stare vicino a te.



La voce del silenzio

dentro noi

dentro i nostri occhi

che navigavano immersi

nell'amore generoso.



La voce del silenzio







Il mio perdono
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Pubblicato da simona pimpi il Lun, 28/06/2010 - 21:19 Amore Poesia
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Mi ricordo
tanto tempo fa
giorni vividi
liberi
come ucceli.

Mi ricordo le tue parole
dolci come il miele
calde come il fuoco.

Quel fuoco
che bruciava per amore
che bruciava per amare te
e nessun altro al mondo.


Mi ricordo
anni in cui,
ci sorridevamo
con quella faccia smarrita
e persa dietro un perchè.

Mi ricordo tutti
cuei giorni
dove tu ed io
Eravamo complici di un amore
incondizionato

Mi vengono i brividi
se penso a quando
quella sera mi hai abbracciato
e detto ti amo.

Quando un giorno
per un minuto ho capito
che stavamo sbagliando tutto.

Per il fatto
della nostra troppa diversità.

Mi ricorderò sempre i tuoi occhi smarriti
e quel tuo sguardo bambino,
perchè tutt'ora so che tu
hai quello sguardo bambino
ochi da bambno.

Mi ricordo
che mi usavi,
ma io ora non soffro più
anche se il male che mi hai fatto
è stato tanto
io con il mio mondo
e piccolo universo sono andata avanti.

Mi dispiace di una cosa che non ho potuto
dirti
Che se anche è finita io sapro
che quel poco di storia l'ho vissuta
anche insieme ha te.

Ragazzo bambino
tu sei perchè nei tuoi
occhi c'èrano gli occhi innocenti di un bambino.
Se un giorno ti io ti incontrasti
ti direi che ti ho perdonato
anche di tutto il male che mi hai fatto.


Ha Gio un mio Ex che se anche mi ha fatto male io l'ho perdono con tutto il cuore.





Mi ricordo il nostro amore non era amore

era un usarsi a vicenda

io perdono tutto

perchè anche tu ragazzo eri una persona fragile

che ti sei fatto abbindolare

da persone che non andavano bene



A Gio con affetto da Simona










Mi Manchi.
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Pubblicato da simona pimpi il Dom, 27/06/2010 - 15:18 Amore Poesia
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Quando sei partito

non mi hai detto

nemmeno un addio



Cosa

ansi no

Che cosa ti ho fatto per meritare

tutta quella malinconia



Anche se sei lontano

adesso ti dico

Mi Manchi

e mi manchi



Perchè vivere senza te mi rende

la vita impossibile;

io non ho paura

ma come tutte le donne

ho timore

di restar sola per tutta l'intera vita mia



Ti ho veduto una sera

eri insieme a lei

e mi si è spezzato il cuore,

ma so che con il tempo

anche quella ferita il cuor mio

ricucirà per far si

che diventi una Donna forte

che si piega alla forza dell'amore



Mi manchi

e mi manca tutto di te

e del nostro rapporto

che era basato

sul rispetto reciproco

e la grande immenza fiducia.




Gubbio 27\06\2010




Tutti noi
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Pubblicato da simona pimpi il Gio, 24/06/2010 - 22:14
"TUTTI NOI ABBIAMO UN FUOCO DENTRO, IL COMPITO DI TUTTI I NOSTRI SOGNI E' QUELLO DI NON FARLO SPEGNERE MAI.."

questo x tutte le volte

che siamo giu'

e vediamo il nostro futuro

lontano



Jessica iezzi







In amore
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Pubblicato da simona pimpi il Gio, 24/06/2010 - 22:08
Non conta chi è forte e chi è debole

in amore conta solo la vita



Se uno ama ama

per sempre

per tutta la vita

e non per mezza vita



In amore conta l'abbandono in lui

noi ci bisognia abbandonare a lui





Gubbio 24\06\2010




L'infelicità
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Pubblicato da simona pimpi il Gio, 24/06/2010 - 21:43
L'insofferenza
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Pubblicato da simona pimpi il Mar, 22/06/2010 - 16:12 Altro Altro
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Quando ti capita quel momento di sconforto di malinconia,

tristezza che ti porta via l'anima.

é cosi che si muore lentamente

che ti spacca dentro lentamente un malessere inssormontabile.



Quel pizzico d'infelicità

che ti porti dentro per aver sbagiato un qualcosa nella vita



Il fluso della vita non permette il suicidio.

L' infelicità fa parte del suicidio vitale

Una persona ci deve passare sopra, per capire cosa si prova

come ci si sta; chi non ha il cuore puro non capisce certe situazioni

ansi le scansa.

La gente non sopporta neanche più la sofferenza, lei signiora saggia e compagnia di vita

che ti permette di essere sensibile su determinate situazioni e momenti.







L'Infelicità ti porta a fare cose estre;e.

ma penso che se nella vita c'è amore

nei cuori delle persone che conosci

e che sanno starti vicino

e ti danno tutto il calore che possono offrirti

L'infelicità va a cercare rifugio in un'altra persona.



IO so poco di che cosa è capace l'infelicità

ma so che l'amore combatte anche quel piccolo inutile

sentimento che provi quando sei infelice ed insicuro.





Io comprendo;

quel bisognio di non pensare più

ma anche un cane pensa

E il pensiero non si può togliere

non si può fermare.



L'insofferenza che è quella piccola

particella che nella vita

esiste per trascinare nel carro della morte

persone infelici

quelle persone

che non hanno mai chiesto aiuto

perchè chiedere aiuto

in questo mondo non è + possibile



Invece è qui

che ci sbagliamo

è qui che inciampiamo

L'aiuto il tendere quella mano

ci serve

perchè senza di quella mano

Noi non vivremo



So che è difficile ammettere

che noi abbiamo un problema\o una montagna da scalare

ma se abbiamo una persona vicino

che ci aiuta

e crede in noi

questo lo rende + facile



Io so che l'amore possiede un dono immenso

che piegherebbe anche l'astio

e che innalzerebbe tutte quelle persone

Sofferenti che sono le prime ad avere bisognio

d'amore.



Amate la vita

Difendetela con ogni mezzo

Portate amore

E parlate d'amore

nelle vostre poesie

Di quel sentimento che può essere struggente

e bellissimo allo stesso posto

Aiutate in qualche modo

quelle persone che nella vita

Hanno qualche piccolo sentimento d'infelicità.





la mia anima pura
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Pubblicato da simona pimpi il Dom, 13/06/2010 - 01:49 Altro Altro
La mia anima pura il mio modo di vedere le cose

Il mio pensiero

questa sera va al mare dell'adriatico

quel mare che c'ho vissuto un infanzia intera tra scherzii d'acqua di gavettoni

e giocare a chiapparella.



Il mio pensiero va hia cantanti che sono

forti e hanno sempre il coraggio di fare di +

(cioè di dare quell'emozione di +)



Adoro il canto e anche cantanti italiani e stranieri

ma amo sopratutto tutto quello che c'è d'ascotare nella vita



Questa mattina su Rai uno davano un film con Elena Sofia Ricci

bhè il coraggio di madri

porta a far si che tutto,

ma proprio tutto

può accadere.

Bhè dalla sordità non si sfugge, ma dopo un pò di anni

il bambino con le protesi aucustiche può ascoltare tutti i rumori del mondo

Deve essere

speciale per la prima volta ascoltare tutti i rumori del mondo

Il fruscio del vento

Il frangersi delle onde in una sccogliera

Un grido di gabbiano

Un cinguettare di passerotti sotto

la finestra.........

................. dovrebbe essere bello sentire per la prima vplta tutti i rumori del mondo.





La mia anima pura ascolta il mare

che con la sua forza non si stanca mai di riprovarci

è inistancabile la sua voglia di non fermarsi di non mollare

di cercare sempre di riprovarci ancora fino a che non ha un onda ancora più forte



I cantanti sono come il mare inistancabili e con la voglia di non mollare mai

e di vivere fantasticamente

nel modo più giusto possibile





Mia vita
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Pubblicato da simona pimpi il Ven, 11/06/2010 - 14:12 Amore Poesia
Mia luce mia vita

che mondo sarebe senza amicizia?

L'amicizia aiuta a migliorare

a far smuzare i propri difetti e a far si che nessuno soffra



Adoro l'amicizia

che non è altero il conoscere persone nuove

amo l'amicizia

perchè è una delle cose più importanti della vita

perchè è eterna



Adoro l'amicizia

mia maica mia luna





Mia amica mia luna
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Pubblicato da simona pimpi il Gio, 10/06/2010 - 23:04 Filosofia Poesia
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E' l'amicizia la cosa che ci accomuna nella vita

se un uomo è solo non vive

perchè non può vivere solo

io adoro l'amicizia

mia amica mia luna

perchè il sentimento

dell'amicizia non si ferma sotto niente

(cioè va controcorrente e questo è un passo giusto)

Continua.............................................

NEBBIE D'ORO

Timide voci assolate
respirano l’estate che
tramonta. Un
gabbiano,
fragile destriero, vola alla
ricerca di Pandora.
Particolare
concessione
del mio cuore che ora
vede ed ode il lume di
una terra
inesplorata.
Onde lucide e fiorite
vagabondano disperse.
Ivi io nascosi
il mio
sospiro, l’ingegno e
quanto ancora fu.
Muove dolcemente
l’aria
frizzantina. Dorate tinte
immergono l’oriente,
appaion perle al
suol
del sol morente. S’ode
un alito nel roco balbettio
del tempo
discendente, che
dimena come lucida condanna.
Innanzi trema il riso e
la
pietà. Le voci gaiano amorose,
colpite dal silenzio della
sera,
satolle di lucerne e di beltà.
L’anima si veste e disabbiglia

del salmo d’innocenza.
Tempera e speranza sgombran
di fallezze il
desiderio irriverito.
Ora il limpido arieggiare è un
Tumulto di carezze e
di morbide
virtù. Là riposa la mente muta
e fiacca, appisolando i sogni
e
le realtà. Raccolgo oltre la
nebbia questa pagina del tempo
Per
rivestir di sguardi
il tuo lietissimo sentire.

Di Lorenzo Pisanu 22 agosto
alle ore 18.01 Rispondi

domenica 15 agosto 2010

Amarti è l'immenso per me.

Amarti è stata l'emozione;
più grande della mia vita,
forse un po doloroso,
ma è stata l'esperienza più bella,
che mi poteva accadere in quel periodo.


Amare significa soffrire ogni tanto,
Amarti è stata la mia salvezza;
forse non potevi farmi un regalo più grande,
forse perchè il tuo cuore ancora era di un'altra,
ma so che io ora non provo rancore,
perchè so che quel frammento di attimo
l'ho fermato assieme a te.

Amarti è stato un frammento d'attimo fuggente.


"amarti è stato un attimo di un frammento fuggente, trovato nel mio cuore, come una piccola conchiglia nella sabbia"

frammento d'attimo*
(da Jessica )

mercoledì 9 giugno 2010

Amare \wanting love\volersi amare.


Cercaiì trovaiì
AMAIìììììì

Amaiì
molto molto
cercaiì il mio amore
perduto
perchè avevo un conto insospeso
perchè avevo amato solo lui nella vita
e nessun'altro

Amaiì
cercaiì
Trovaiì
l'amore della mia vita
nel giorno più belllo della mia vita

Poi perdetti
L'amore
che avevo amato
e avevo vissuto


Cercaiì
trovaiì
ammiraiì la bellezza di una scultura di un film strappa lacrime
di una canzone romantica
che ancora oggi
nella mia mente rieccheggia


Io amo l'amore in se per se
adoro
la speranza dell'amore
perchè è l'ultima cosa che muore nella vita

Adoro parlare dell'amore
Adoro fare sogni sull'amore
Adoro la complicità
la serietà
della coppia
dell'innocenza dell'amore
dell'innocenza sincera
e semplice dell'amore
di quella carezza che non homai avuto nella mia vita
a quella complicità
che non so se
io la vivro
e non so
se quell'amore innocente e semplice
Io lo vivrò con tutta me stessa ?
Sarò in grado di accoglierlo entro il mio cuore piccolo
ma allo stesso modo grande
ed immenso fragile

Si il mio cuore è fragile
Le sue mani non mi hanno mai sfiorato
la sua bocca
baciava tanto per baciare
i suoi occhi erano bambini
Ma io al mio destino non posso sfuggire
e ho vissuto
anche questo amore
che per me è stato
straziante esauriente
Ma mi ha fatto crescere e maturare
mi ha fatto sbagliare
ma anche rimediare


Cercaiì
trovaiì
amaiì


Cercaiì dentro hai suoi occhi comprensione e complicità
cercaiì dentro hai suoi occhi amore e semplicità

Non c'erano
questi attributi
c'era solo incomprensione e attrazione

I loved

very much
cercaiì my love
lost
because I had an account insospeso
only because I loved him in life
and no one else

Amaia
cercaiì
Trovaiì
the love of my life
more belllo the day of my life

Then I lost
Love
I loved
and had lived


Cercaiì
trovaiì
ammiraiì the beauty of a sculpture by a film tears tears
a romantic song
that still
echoes in my mind


I love love per se
love
hope love
why is the last thing that dies in the life

I love to talk about love
I love to dream about love
I love the complicity
seriousness
torque
innocence of love
sincere innocence
simple love
that caress that Homa had in my life
to the complicity
I do not know if
I say goodbye
I do not know
if you love innocent and simple
I live with all of myself?
I'll be able to accept it within my heart small
but equally great
immense and fragile

Yeah My heart is fragile
His hands never touched me
his mouth
just to kiss kiss
His eyes were children
But I can not escape my destiny
I lived
also love
which for me was
heartbreaking comprehensive
But it made me grow and mature
I made mistakes
but also correct


Cercaiì
trovaiì
loved


Cercaiì you into his eyes understanding and complicity
cercaiì into his eyes you love and simplicity

There were no
these attributes
there was only misunderstanding and attraction


AMARE SIGNIFICA

Amare significa
avere il cuore fanciullo
non avere paura di niente
non essere convenzionali
saper trasformare in pregi
i difetti di una persona
non misurarne la sua età
l'altezza e la ricchezza
scoprire di un'anima la dolcezza
sotto apparenze non avvenenti
desiderare mangiare l'erba di campo
anche quando la tavola è piena di caviale
illuminare con la luce degli occhi
il buio di un'anima trovando
le parole giuste per consolarla
non lesinare mai un sorriso
un bacio una carezza
a chi ti desidera davvero.

Amare significa
sprigionare energia da far brillare
di più le stelle, dar più calore al sole
più forza alla brezza che soffia
nelle vele delle barche e dei sogni
far spuntare una fontana nel deserto
rendere più profumati i fiori
più azzurro il cielo più candida la luna
far ritornare le rondini a primavera
tripudiare di gioia con i bambini a girotondo
piangere di felicità,
aver voglia di correre all'impazzata
sotto la pioggia e contro il vento
non sentire freddo neppure
se ti trovassi al polo nord
volare appeso ad un pallone
scalare una montagna più alta dell'Everest
attraversare a nuoto un intero mare
per riuscire a trovare chi desideri amare.

Ma amare significa anche
quando non sei amato a tua volta
sentirsi una candela spenta
diventare come un violino
con le corde tutte allentate
non riuscire più a dormire e respirare
non avere più fame più voglia di fare
odiare il giorno al pari della notte
desiderare essere un'anatra
per sperare di essere abbattuta dal cacciatore
sentire bisogno di piangere
piangere poi davvero
come un bambino sconsolato
che non ha nemmeno la mamma
che lo conforti tra le sue braccia
sentirsi non in grazia di Dio
ma un Cristo in croce che gli tocca
di soffrire facendo finta di niente
simulando allegria e sorrisi alla gente
impazzire, desiderare di morire
morire un po' davvero
risuscitare con qualche nuova illusione
e morire poi ancora di più:

mio Dio perché mi centellini
così la morte?
e quante volte mi tocca
di morire ancora?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
da: camital 22.05.02 10:54:


LOVE MEANS

Love means
have a heart child
not afraid of anything
not conventional
able to transform into virtues
defects of a person
not measure the age
the height and wealth
discover the sweetness of soul
not handsome in appearance
want to eat the grass field
even when the table is filled with caviar
shed the light of the eyes
the darkness of a soul finding
the right words to comfort
spare no one ever smile
a kiss, a caress
who you really want.

Love means
release energy to shine
More stars, give more heat in the sun
more power to the breeze blowing
in sailboats and dreams
to sprout in the desert a fountain
make it more fragrant flowers
bluer sky whiter than the moon
bring back the swallows in spring
jubilation with the children to circle
tears of happiness,
wanting to run like mad
in the rain and the wind
not even feel cold
if you were at the north pole
suspended from a balloon flying
climb a mountain higher than Everest
swim across a whole sea
who want to be able to find love.

But love also means
when you're not loved in your turn
feel a candle extinguished
become like a violin
with all the strings loose
unable to sleep and breathe
no longer hungry desire to do more
hate days like the night
want to be a duck
to hope to be struck by the hunter
feel need to cry
then really cry
like a dejected child
which does not even Mother
who comforts her arms
not feel the grace of God
Christ on the cross but that touches
pretending to suffer for nothing
simulating happiness and smiles to people
crazy, want to die
die a little 'really
resurrect some new illusion
die and then even more:

my God because I sip
so death?
and how many times I have to
to die again?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
da: camital 22.05.02 10:54:





Amore significa amare oltre le righe
Amore significa complicità amica
Amore = a felicità
a allegria e talvolta anche a dolore


Amore significa
Perdonare
Amore significa
perdersi nei buoni sentimenti

Amare significa
fiducia reciproca
Amare significa redendere la persona amata felice e serena

Amare significa
annullare a zerro ambe due i corpi per formarne uno soltanto

Amare significa crescere
indagare per le passioni reciproche

Amare significa Gioire
e piangere nello stesso tempo



Amare significa tendere le mani a il più debole
e aiutarlo ad affrontare
un problema

Amare è il sentimento più insormontabile che ci sia
perchè è un sentimento forte e allo stesso tempo ti rende debole
per il semplice fatto della tanta tanta e molta tenerezza
che ancora spero nell'uomo sia rimasta.

To love means to stretch the hands to the weakest
and help to address
a problem

Love is the feeling that there is more insurmountable
because it is a strong feeling at the same time makes you weak
simply because of lots and lots and lots of tenderness
I hope that still remained in humans.

Amare ogni tanto fa soffrire
ma fa soffrire di bene
perchè è la sofferenza che ti aiuta a maturare



Love sometimes hurts
but it hurts good
Why is the suffering that helps you to mature

(alla mia amica Jessica e Manuel con affetto da simona
che il fuoco del vostro amore non si spenga mai
perchè l'amore è il sentimento più belo del mondo)

(my friend Jessica and Manuel fondly by simona
the fire of your love never fade
because love is the most beautiful feeling in the world)

martedì 8 giugno 2010








Imballare

Sono un randagio

abbastanza

Oh Say Say Say vi

Say Say Say vi

Say Say Say vi

Say Say Say vi

Say Say Say ..





Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Mappe ...........

Aspetta.

Non ti amo come ti amo





Made off

Non randagi

Beh il mio tipo

Il vostro genere

Io resto lo stesso





Imballare

Ma non si allontanano

Oh Say Say Say

I'll Say Say Say ..



Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Mappe ...........

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Mappe ...........

Aspetta.

non ti amo come ti amo



Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Mappe ...........

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Aspetta.

Non ti amo come ti amo

Mappe ...........

Aspetta.

non ti amo come ti amo


"Maps"


Pack up;
I’m straight;
Enough;
Oh say, say, say;
Oh say, say, say;
Oh say, say, say;
Oh say, say, say;
Oh say, say, say

Wait, they don’t love you like I love you; wait, they don’t love you like I love you;
Ma-a-a-a-a-a-a-a-a-aps;
Wait! They don’t love you like I love you.....

Lay off;
Don’t stray;
Well, my kind's,your kind;
I’ll stay the same!
Pack up;
Don’t stray;
Oh say, say, say;
Oh say, say, say!

Wait! They don’t love you like I love you;
wait! They don’t love you like I love you;
Ma-a-a-a-a-a-a-a-a-aps;
Wait! They don’t love you like I love you!
wait! They don’t love you like I love you!
Ma-a-a-a-a-a-a-a-a-aps!
Wait! They don’t love you like I love you …
(guitar solo)
Wait! They don’t love you like I love you;
And wait! They don’t love you like I love you;
Ma-a-a-a-a-a-a-a-a-aps;
Wait! They don’t love you like I love you!
And wait! They don’t love you like I love you!
Ma-a-a-a-a-a-a-a-a-aps!
Wait! They don’t love you like I love you …


(Yeah Yeah Yeahs)

Mi ricordo













In quei giorni ero spensirata
avevo solo diciannove anni
quando ho visto quei fuochi grandissimi

Gente che ballava in tutta la notte
Gente che cantava e beveva in tutta la notte
la sera incominciava alla sette della sera
con la preparazione dei falò
con la preparazione delle buche in spiaggia
intenta a vedere
queiragazzi assorti nei lavori
ogniuno aveva
un compito
chi portava
un legnio
chi portava le poltroncine
per sedersi alla notte

Erano quei fuochi che in quella notte mi hanno stregata
mio zio
mia zia
mi spiegavano
tutte quelle cose che c'erano da sapere
sui falò
sul fatto dell'esistere di quei fuochi immensi

Io e il fuoco siamo grandi amici
Io e il fuoco siamo luce di csa
calore
amore e serenità
Io e il fuoco siamo grandi amici
Io sono fuoco che muta
ogni giorno
Io come il Fuoco
non sto mai ferma
Io e il FUOCO
siamo in sintonia
amiamo il calore
amiamo la mutazione







LA FILOSOFIA ANTICA


. : pagina iniziale . : Greca . : percorsi . : filosofi . : appunti . : interviste . : elenco


L'armonia non è per Eraclito la sintesi degli opposti, la conciliazione e l'annullamento della loro opposizione;
ma è l'unità che soggiace appunto all'opposizione e la rende possibile.

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Eraclito. (Vita e Opere)

La speculazione degli ionici culmina nella dottrina di ERACLITO, che per la prima volta affronta il problema stesso della ricerca e dell'uomo che la istituisce. Eraclito di Efeso appartenne a famiglia nobile della sua città, fu contemporaneo di Parmenide e fiori come lui verso il 504-01 a. C. Egli è autore di un'opera in prosa che fu poi indicata con il solito titolo Intorno alla natura, costituita da aforismi e sentenze brevi e taglienti, non sempre chiari, onde ebbe il soprannome di «oscuro».
Il punto di partenza di Eraclito è la constatazione dell'incessante divenire delle cose. Il mondo è un flusso perenne: «Non è possibile discendere due volte nello stesso fiume né toccare due volte una sostanza mortale nello stesso stato; per la velocità del movimento, tutto si disperde e si ricompone di nuovo, tutto viene e va» (fr. 91, Diels). La sostanza, che è il principio del mondo, deve spiegare il divenire incessante di esso con la propria estrema mobilità; Eraclito la riconosce nel fuoco. Ma il fuoco si può dire che perda, nella sua dottrina, ogni carattere corporeo: è un principio attivo, intelligente e creatore. «Questo mondo, che è lo stesso per tutti, nessuno degli dei o degli uomini l'ha creato, ma fu sempre, è e sarà fuoco eternamente vivo che con ordine regolare si accende e con ordine regolare si spegne» (fr. 30, Diels). Il mutamento è quindi un'uscita dal fuoco o un ritorno al fuoco. «Col fuoco si scambiano tutte le cose e il fuoco si scambia con tutte, come l'oro si scambia con le merci e le merci con l'oro» (fr. 90, Diels).
Le affermazioni che «questo mondo» è eterno e che il mutamento è un incessante scambio con il fuoco escludono evidentemente il concetto, che gli Stoici attribuirono ad Eraclito, di una conflagrazionee universale, per la quale tutte le cose ritornerebbero al fuoco primitivo. Difatti lo scambio incessante tra le cose e il fuoco implica che non tutto si riduca al fuoco, così come lo scambio tra le merci e l'oro implica che non tutto si riduca all'oro. Ma questi fondamenti di una teoria della natura sono presentati da Eraclito come il risultato di una sapienza difficile a conseguirsi e nascosta alla maggior parte degli uomini. Nelle parole che aprivano il suo libro, Eraclito lamentava che gli uomini, pur avendo ascoltato il logos, la voce della ragione, se ne dimenticano nelle parole e nelle azioni sicché non sanno quel che fanno da svegli, come non sanno quel che fanno nel sonno (fr. 1, Diels). E lungo tutta l'opera correva la polemica contro la saggezza apparente di chi sa molte cose, ma non ha intelligenza di nulla: alla quale saggezza si oppone la ricerca dei filosofi, che si dirige, sì, ad oggetti molteplici (fr. 35, Diels), ma li raccoglie tutti in unita (fr. 41, Diels).
Eraclito è veramente il filosofo della ricerca. Per la prima volta, in lui, la ricerca filosofica giunge alla chiarezza della sua natura e dei suoi presupposti. Non per nulla il termine stesso di filosofia viene da lui adoperato e chiarito nel suo senso proprio. La natura stessa impone, secondo Eraclito, la ricerca: essa infatti «ama nascondersi» (fr. 123, Diels). Alla ricerca, egli vede schiudersi l'orizzonte più vasto: «Se non speri, non troverai l'insperato, introvabile essendo questo e inaccessibile» (fr. 18, Diels). Ma non si nasconde la difficoltà e il rischio della ricerca: «I cercatori d'oro scavano molta terra, ma ne trovano poco»(fr. 22, Diels). E si sofferma specialmente sulle condizioni che la rendono possibile. La
prima di queste è che l'uomo guardi in se stesso: «Io ho indagato me stesso», egli di
ce (fr. 101, Diels). La ricerca diretta al mondo naturale è condizionata dalla chiarezza che l'uomo può raggiungere intorno al suo essere proprio. La ricerca interiore rivela profondità infinite: «Tu non troverai i confini dell'anima, per quanto vada innanzi, tanto profonda è la sua ragione» (fr. 45, Diels). La ricerca interiore apre all'uomo zone successive di profondità, che non si esauriscono mai: la ragione, la legge ultima dell'io, appare continuamente al di là, in una profondità sempre più lontana e nello stesso tempo sempre più intima. Ma questa ragione, che è la legge dell’aníma, è insieme legge universale. La seconda e fondamentale condizione della ricerca è la comunicazione fra gli uomini. II pensiero è comune a tutti, secondo Eraclito (fr. 113, hiels), «Bisogna seguire ciò che è comune a tutti, perché ciò che è comune è generale» (fr. 2, Diels). «Chi vuole parlare con intelligenza deve farsi forte di ciò che è comune a tutti, come la città si fa forte della legge, e molto di più. Giacché tutte le leggi umane si alimentano dell'unica lLgge divina e questa domina tutto ció che vuole, basta e sopravanza a tutto» (fr. 114, Diels), L'uomo deve dunque dirigere la ricerca non solo a se stesso, ma anche, e con lo stesso movimento, a ciò che lo collega agli altri: il logos che costituisce la più profonda essenza dell'uomo singolo è anche ciò che lega gli uomini tra di loro in una comunanza di natura. Questo logos è come la legge per la città, ma esso stesso è la legge, legge suprema che regge tutto: l'uomo singolo, la comunità degli uomini e la natura esterna. Esso dunque è non solo la razionalità ma l'essere stesso del mondo: tale si rivela in tutti gli aspetti della ricerca. Eraclito pone costantemente davanti all'uomo l'alternativa tra l'essere desto e il dormire: tra l'aprirsi, mediante la ricerca, alla comunicazione interumana, che rivela la realtà autentica del inondo oggettivo; e il chiudersi nel proprio pensiero isolato, in un mondo fittizio che non ha comunicazione con gli altri (fr. 2, 34, 73, 89). II sonno è l'isolamento dell'individuo, la sua incapacità di comprendere se stesso, gli altri ed il mondo. La veglia è la ricerca vigile che non si ferma alle apparenze, che raggiunge la realtà della coscienza, la comunicazione con gli altri, e la sostanza del mondo nell'unica legge (logos) che regge il tutto. Quest'alternativa stabilisce il valore decisivo che la ricerca possiede per l'uomo. Essa non è solo pensiero (noesis) ma saggezza di vita (fronesis); essa determina l'indole dell'uomo, l'ethos, che è il suo stesso destino (fr. 119).
Ma Eraclito ha anche determinato qual è questa legge di cui la ricerca deve chiarire e approfondire il significato. Essa apparve già agli antichi la grande scoperta di Eraclito; così ci attesta Filone (Rer. Div. Her., 43): «Ciò che risulta da due contrari è uno; e se l'uno si divide, i contrari vengono in luce. Non è questo il principio che, a quanto giustamente affermano i Greci, il loro grande e celeberrimo Eraclito metteva in testa alla sua filosofia, il principio che la riassume tutta e di cui egli si vantava come di una nuova scoperta?». La grande scoperta di Eraclito è dunque che l'unità del principio creatore non è un'unità identica e non esclude la lotta, la discordia, l'opposizione. Per intendere la legge suprema dell'essere, il logos che lo costituisce e governa, bisogna congiungere il completo e l'incompleto, il concorde e il discorde, l'armonico e il dissonante (fr. 10), e rendersi conto che da tutti gli opposti scaturisce l'unità e dall'unità vengono fuori gli opposti. «È la stessa cosa il vivo ed il morto, il desto e il dormiente, il giovane ed il vecchio: giacché ognuno di questi opposti mutandosi è l'altro e a sua volta l'altro mutandosi è l'uno» (fr. 88). Come nella circonferenza ogni punto è nello stesso tempo principio e fine, come la stessa via può essere percorsa all'in sù e all'in giù (fr. 103, 60) così ogni contrasto suppone un'unità che costituisce il significato vitale e razionale del contrasto stesso. «Ciò che è opposto unisce e ciò che diverge congiunge». «La lotta è la regola del mondo e la guerra è comune generatrice e signora di tutte le cose».
In queste affermazioni è racchiuso l'insegnamento fondamentale di Eraclito, quell'insegnamento cui egli ritiene che gli uomini non possano elevarsi se non con una lunga ricerca. «Gli uomini non sanno come ciò che è discorde è in accordo con sé: armonia di tensioni opposte, come quelle dell'arco e della lira» (fr. 51). Come le corde dell'arco e quelle della lira si tendono per riunire e stringere insieme le estremità opposte, così l'unità della sostanza primordiale lega con il logos gli opposti senza identificarli, anzi proprio opponendoli.
L'armonia non è per Eraclito la sintesi degli opposti, la conciliazione e l'annullamento della loro opposizione; ma è l'unità che soggiace appunto all'opposizione e la rende possibile. Ad Omero che aveva detto: «Possa la discordia sparire tra gli dèi e tra gli uomini», Eraclito replica: «Omero non s'accorge che egli prega per la distruzione dell'universo; se la sua preghiera fosse esaudita, tutte le cose perirebbero» (Diels, A 22). La tensione è un'unità (cioè un rapporto) che può esserci solo tra cose opposte in quanto opposte. La conciliazione, la sintesi l'annullerebbero. L'unità propria del mondo è, secondo Eraclito, una tensione di questo genere: non annulla né concilia né supera il contrasto, ma lo fa essere, e lo fa intendere, come contrasto.
Hegel vide in Eraclito il fondatore della dialettica e affermò che non c'era proposizione di Eraclito che egli non avesse accolta nella sua logica (Geschichte der Phil., ed. Gockler, I, p. 343). Ma egli aveva interpretato la dottrina eraclitea della tensione tra gli opposti come conciliazione o armonia degli opposti stessi. Secondo Eraclito, gli opposti sono bensì uniti ma mai conciliati: il loro stato permanente è la guerra. Secondo Hegel, gli opposti sono continuamente conciliati e la loro conciliazione è anche la loro «verità». Eraclito non è un filosofo ottimista che considera (come Hegel) la realtà in pace con se stessa. È un filosofo tendenzialmente pessimista e amaro (e non per nulla la tradizione lo rappresentava come «piangente»: IPPOLITO, Refut., 1, 4; SENEC;A, De Ira, lI, 10, 5, ecc.) che ritiene sogno o illusione ignorare la lotta e la discordia di cui tutte le cose sono costituite e vivono.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

(Ad Eraclito un grande pensatore filosofo dell'antica eletta Grecia.)

ALLE DONNE


C'era un bambino
C'era una ragazza
che con la sua dolcezza
lo teneva in braccio

C'era la nonna dei due
che stava aspettando
i suoi due nipotini

C'era una vecchia
svogliata
senza più voglie
e senza figli
con la nostalgia dell'amore perduto
di un tempo lontano
della sua gioventù
che non tornerà più

Alla bella donna bionda
che invecchiando
si porta lontano
le sue gioie ed i suoi dolori

Alla bella donna Roscia
che non invecchia mai
e che la sua giovinezza
la porta con se sempre

Alle donne giovani
alle donne che erano
alle donne che sono
e quelle che verranno

Alle donne
belle
carismatiche
e molto sensuali
alle donne
che fanno girare la testa agli uomini
che furbizia e astuzia hanno...................................................................
.........................................................................
.......................................................................

Viva le donne che amano con tutto il cuore
che danno amore ad ogni uomo
che danno amore hai propri figli

Viva le donne con il carisma
la furbizia
la sensualità
la spensieratezza
e la tanta classe



Viva la donna
che porta amore
in tutta la terra
in tutte le case
in tutte le strade


Viva le donne madri
che hanno coraggio da vendere

Viva le donne
imparticolare
le madri e le nonne
che danno amore amore
AMORE
AMORE AMORE
AMORE AMORE AMORE AMOLE
LOVE
ARMASTUS AMOR

Paulo coelo

Ti è piaciuta? Scegli una stellina:
Tipo: Poesie personali
Autore: Paulo Coelho
Libro: "Undici minuti" di Paulo CoelhoTitolo: Sei tuMi spingi oltre i miei limiti
e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
in te ho incontrato me stesso
e ho guardato oltre,
oltre ogni inimmaginabile limite.
Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
cercando di comprenderti
ma, ho visto tutto quello che di me
mai avrei voluto vedere.
Ho visto la mia fragilità e la mia insicurezza
i miei sensi di colpa e i miei complessi
le mie paure e la mia insofferenza
ho visto le mie tenebre e i miei demoni
allora, ho guardato ancora oltre
e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
e lì nel profondo della mia anima ho compreso!
Ho provato piacere e orgoglio
nel capire quello che oggi provo
nel sapere chi oggi sono veramente
adesso so che amo le cose belle
so che amo tutto quello che la vita mi offre
e una di quelle sei tu.

Lentamente muore. Pablo neruda


Lentamente Muore
July 20, 2006 - Konrad
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita’.

Pablo Neruda

giovedì 3 giugno 2010

Giorni indelebili d'amore.


Eravamo uniti in quei giorni d'amore
Eravamo uniti in quei giorni di svago
Con la mente svagata
che non pensava
ad avere nulla nella ram del cervello

Eravamo come bambini
Il nostro amore bambino
Un bambino che non sapeva camminare
Che con il tempo ha imparato a cavalcare
Una vita o tutta la vita
Un giorno o tutti i giorni
Il nostro amore è durato un intera vita.

Non so ora Dove
Sei ma so che
Io e te siamo stati legati insieme
Da quei giorni d'amore.

Quei giorni che nei film
sono scene strugenti
Che fanno venir da piangere
Perchè vorresti
Provare anche Tu quella sensazione
di essere amato
Per tutta la vita intera

Eravamo uniti in quei giorni d'amore
ove io e te ci amavamo per tutta quella nostra vita insieme
Io adesso non so dove tu sei
ma so che in quei giorni
noi due ci siamo amati come due cuccioli
che hanno bisognio della loro mamma

Un giorno so che ci ritroveremo e rideremo
e ricorderemo di quei giorni bambini esvagati
ove io e te ci siamo amati

Ora che non ci sei fa male
ma il cuore saprà ricucire questa ferita
che ancora sanguina
già è una cicatrice indelebile
che sta nel profondo cuore mio

Il mio sole
la mia vita
sei tu
che ogni giorno
m'insegni sempre qualcosa di +
...................................................................
La mia vita è basata tutta sui tuoi insegniamenti

Il potere dell'amore viene prima di tutte le altre cose
L'uomo non può niente contro il dono del potere dell'amore
L'uomo diabolico un giorno risparmierà l'odio
per poi inginocchiarsi all'amore

A quell'amore che non ha mai vissuto
o conosciuto.

Il potere dell'amore combatte tutte le guerre
anche quelle + temute dagli uomini
Il potere dell'amore fa riponere tutte le armi
persino le più taglienti.

Anche se si soffre in amore non significa
che l'uomo o la danna
non si amano ansi
la sofferenza rafforza
quella parte d'amore che nel cuore umano c'è.

Il potere del'amore
un giorno combatterà
grandi guerre e le farà tacere.

sabato 22 maggio 2010

Citazioni Jim Morrison

Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.
( Jim Morrison)

Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ci sono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito? Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. Si baratta la propria libertà per un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacità di sentire, e in cambio si indossa una maschera. Si può privare un uomo della sua libertà politica e non lo si ferirà? Finché non lo si priverà della sua libertà di sentire. Questo può distruggerlo.

Argomento: Poesia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie.



Argomento: Filosofia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Non piangere per chi non merita il tuo sorriso.


Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire.

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Darei tutti i miei giorni per un unico ieri.



Argomento: Musica
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un Dio.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Non ha importanza che una cosa sia vera, l'importante è crederci!

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Vivi la vita così come puoi, perché come vuoi non puoi.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.




Argomento: Personaggi famosi
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Il volo della mente: incessante, instancabile, senza meta e senza confini, senza vertigini, e maestoso come un'aquila eterna.



Argomento: Amore
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Questa frase è stata frase del giorno il 11/07/2009Non piangere su un amore finito.
Piangi, invece, su un amore dimenticato perché solo allora sarà veramente finito.


Argomento: Poesia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite



Argomento: Vita
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Vivi la vita attimo per attimo, come se fosse l'ultimo.

martedì 18 maggio 2010

Melanconia






In questa giornata
di sole
mi viene malinconia
Anche se so che non devo dargli calcolo
non la scaccio
non sono capace a scacciarla

In questo giorno la malinconia
mi si porta via
non so
ma tristezza e malinconia
sono le emozioni
di oggi
e di adesso
e non so
se queste emozioni
vanno via quest'oggi
facilmente

Malinconia
e
Tristezza
per questo giorno
che mi hanno preso
e mi portano giù
come non hanno mia fatto.

Malinconia
l'emozione
che quest'oggi mi porta
via con se

Malinconia
che non so di che cosa
ma so che in qualche modo
in qualche posto
la scaccerò
per sempre

.Solo quando stai veramente male riesci a passare da un sorriso ad una lacrima in un attimo.

Composta il: 19 gennaio 2010Vedi e commenta!

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Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.(phoebe1987)



Questa mattina mi sono svegliato... e non ti ho trovato vicino a me, li per li ti ho un attimo cercata, poi mi sono ricordato che non sei più con me e un brivido gelido mi ha attraversato il corpo, spegnendo ogni sentimento di felicità che avevo! Mi manchi, mi manchi davvero... mio piccolo e leggiadro angelo! Ormai se il mio desiderio più nascosto, o forse un sogno... qualunque cosa tu sia, so per certo che ormai, non sarai più mia!
Composta il: 1 gennaio 2010 (da: Manuel Mosca)

sabato 15 maggio 2010

Nella notte d'estate
io e te
dentro al cuore

Nella notte d'autunno
io e te
dentro al focolare dell'amore

In the summer night
you and me
into the heart

In the autumn night
you and me
into the fire of love

Nella sera di primavera
io e te
persempre dentro
alla nostra storia d'amore

you and me
forever inside
our love story

Io e te
nel nostro amore
Unico e bello

Un amore vero che non
chiede mai
e si da con umiltà

Nella notte degli amanti
si ama all'infinito
e non c'è nessuna interrogazione;
ma solo tanto amore

venerdì 14 maggio 2010

IL grande assente.


Sento la tua mancanza oggi
che per noi eugubini è una festa

Sento la tua mancanza
perchè tu non ci sei più
non sei + tradi noi

Sento la tua mancanza
Perchè quando veniva il 14 Maggio
m'imparavi sempre
qualcosa di nuovo

E mi raccontavi
la storia della tua vita
Ceraiola che era stata
e che fù


Mi mancano le tue carezze
i tuoi baci prima
che mi svegliavo
alla mattina del 15 Maggio
ove tu non mi aspettavi
perchè ti si faceva tardi
per andare alla messa del ceraiolo

Tu devoto ceraiolo
tu devoto santubaldaro
che ci imparavi sempre
qualche istruzione
per prendere meglio il cero in spalla
e fare meglio di te.

Per questo giorno dell'attesa
che mi prende e mi fa battere all'impazzata
il cuore ti dico
che sento la tua mancanza
e la sento dal profondo del cuore mio

( A mio zio Dino che mi ha sempre dato qualche nozione
per conoscere meglio la festa dei nostri ceri.
A mio zio che credeva fermamete in questa festa
E che si Emozionava quando Baciava dalla finestra il cero
Di Sant Ubaldo.

Per i ceraioli che sono stati
per quelli che sono
E per i ceraioli che saranno.
Grazie per avermi dato tante Emozioni nella mia Vita. E spero che in un altra vita
ci rincontreremo e resteremo sempre insieme Tu ed io)





I miss you today
that is a feast for us Gubbio

I miss you
because you are not there more
+ we are not traditional

I miss you
Why when it was May 14
m'imparavi always
something new

And you told me
the story of your life
Ceraioli which was
and was


I miss your touch
your first kiss
I woke up
the morning of May 15
if you do not expect me
because you it was getting late
to go to Mass ceraiolo

You devoted ceraiolo
you devoted santubaldaro
we always learn
some education
better to take the candle on his shoulder
and do better than you.

Of waiting for this day
that takes me and makes me mad beat
I tell my heart
that I miss you
and feel from the bottom of my heart

(In my uncle Dino has always given me some knowledge
to learn about the feast of our candles.
Stop me in my uncle who believe in this party
And who gets excited when kissed by the window candle
Of St. Ubaldo.

For ceraioli that were
for those who are
And for ceraioli come.
Thanks for giving me so many thrills in my life. And I hope in another life
we meet again and will remain always together You and me)

venerdì 7 maggio 2010

C'era una volta



Non voglio raccontarvi la classica storia della povera che sposa il principe,
o della ragazza ricca che si invaghisce, di un ragazzo dal vero talento.
Questa storia, inizia sbagliata, parla di una ragazza che per inseguire l'amore della sua vita; rimase fregata.
Tratta della prostituzione di quella piaga che ancora oggi esiste nel mondo;
e come i vecchi tempi fa sì che ragazze giovani fruttano la loro bellezza; come lavoro.

Inizia in questa maniera:

Mery è una ragazza di Sedici anni la sua passione della vita è di ballare; e vorrebbe affermarsi nella danza classica,moderna e contemporanea.
Un giorno andando a lavorare incontrò un uomo bello che gli piaceva forte
La vide e gli disse che lui era molto attratto da lei.
Mery non gli cedette, perché aveva tanti di quegli ammiratori da far levare il fiato.
Lui si chiamava Jack
Jack era alto palestrato, molto affascinante ed attraente; ma anche molto pappone
(intendo che era nel giro della prostituzione.).
Mary era una ragazza argentina affascinante, molto affascinante ribadisco perché ribadire ci fa capire come era Mery.
Lei amava l'idea di saltare sul palco di volare come una libellula e ballare come una farfalla.
Era una ragazza dalle grandi energia, dalla voglia di fare
e di vivere; spruzzava vitalità da tutti i pori.
Un giorno Jack la vide ballare un pezzo folk argentino e lui si impazzi dalla bellezza e dalla grazia di quei movimenti che faceva con il suo corpo.
Volle subito parlare con il padre per dirgli che la voleva portare a lavorare dentro un Pub dove facevano serate con dei balletti tipo quello che aveva
fatto la sera prima a casa di lui.
Il padre gli disse subito si e gli disse che la doveva proteggere da tutto; ma la povera Mery non sapeva a cosa andava in contro; Lei era pura non aveva ancora peccato; ed era ancora vergine.
Jack disse al padre che non l'avrebbe persa d'occhio neanche un istante e gli diede la sua parola.
Andarono in aeroporto con una sola borsa e partirono per andare in Germania dov'è l'aspettava il lavoro sporco.
Jack era sempre vicino a lei sederono vicini anche nell'aereo.
Arrivarono in Germania tardi e andarono subito a casa.
Dormirono e la mattina dopo Jack gli portò la colazione a letto a Mery.
Poi la portò a visitare il pub e vide che non era un pub uguali agli altri ma aveva i pali per fare la Lap\Dance.
Mery che era la persona più timida e riservata Disse a Jack io non ci salgo su quel palco, non è la mia natura.
Poi Jack gli disse certo chi ci salirai e farai vedere i tuoi balli brasiliani a tutti pure a i ragazzi timidi che non sanno ballare.
Se no io ti prendo e ti rinchiudo in una camera buia e non ti faccio più scappare.
Lei gli disse di si ed incomincio a ballare su quel palo
per settimane e settimane danzare e portare clienti in una piccola camera per soddisfe le voglie sessuali.
Con una persona che gli chiese di mettersi alla missionaria perse la purezza e la verginità.
Alle mattine piangeva nel letto; e nella notte andava a fare quel lavoro da cangia.
Poi un giorno Jack la portò in un posto con la macchina.
Era un rudere dove Jack ci portava sempre le ragazze che lui preferiva chiamare le sue donne.
Mery aveva voglia di fare sesso e si mise mentre guidava Jack a gambe aperte sopra il cruscotto della macchina.
Mery scosto un po’ la gonna e gli fece vedere le mutandine; Lui mise un dito sulla bocca di lei e poi con la stessa mano gli entro nelle mutandine Ecc.
iniziarono a toccarsi e dopo lei si also e mentre guidava Lui si mise sopra di Jack
e incominciarono a fare sesso.
Arrivati andarono dentro l'acqua e rifecero sesso Jack era un uomo virile sapeva come far impazzire una donna.
(Mi compiaccio per quanto sia diventata meretrice Mery)
Insomma continuiamo la storia.

Mery cercava sempre di soddisfare le voglie del suo pappone e curatore
perché sapeva che se no avrebbe pagato le conseguenze.





Jack sapeva di aver sbagliato con lei, però era talmente bella che non aveva resistito del fatto della sua bellezza.
Mery in quei giorni era molto felice perché aveva saputo della nascita del figlio di suo fratello; aveva parlato al telefono un giorno intero con la madre dicendole che andava tutto bene e non si doveva preoccupare per lei.
Una sera andò a lavorare e conobbe un ragazzo di 27 anni che si chiamava Jacob;
Lui non era come gli altri ragazzi non le chiese niente ansi la portò via da lì
e la portò a casa sua; per stare soli una sera a casa di Jacob.
Lui pagò la percentuale per fare serate a casa; Mery gli costo quattrocento Euro.
Entrarono in macchina e si incamminarono guidando verso casa.
Entrati a casa Mery trovò una sala immensa piena di oggettistica etnica ed erotica
Jacob aveva una perversione per il fatto del sesso ( cioè mi spiego aveva statuette di Kamasutra per tutta casa;),gli piacevano tanto quelle statuette per lui erano tipo per noi le statuette dei santi.
Mery rimase stupita poi Lui la porto a sedersi sul divano; lui andò in cucina e fece due bicchieri di Mojito per tutti e due.
Finito di preparare il cocktail portò il bicchiere da lei e poi si sedette


Mery tremava era impaurita e lui la rassicurò; le disse che era un miracolo averla conosciuta perché lui non aveva mai conosciuto una ragazza bella e attraente come lei.

Mery si lusingo di queste parole; si senti per la prima volta apprezzata ed accettata da un uomo perché vivere nei naitgh club non è un impresa da niente anzi a volte è diventa un problema perché ti possono anche ricattare, violentare ecc.
Lei non aveva mai fatto l'amore vero e proprio quello che senti vibrare il ventre tuo e senti quello sfarfallamento nella pancia.
Bhè ragazzi quella notte fu la notte dell'amore; fece sesso con tantissimi uomini, ma con Jacob fece il puro amore.
Prima di penetrare Mery Jacob sussurrava a Mery frasi dolci poi gli baciò il collo
e il petto e in fine lei sussultò un gemito di piacere.

Passò due giorni intensi con Jacob; a tal punto che non voleva tornare manco al nigth club pub.
Jacob la rassicurò e le disse che l'avrebbe aiutata con tutti i mezzi possibili
lei lo ringraziò entrarono in macchina e si muoverono verso casa di Jack.
Jack sapeva quello che era successo in quei due giorni se lo immaginava
vagamente ma se lo immaginava.
Entrò lei e gli disse che era stata bene con Jacob, lui si arrabbio a tal punto di schiaffeggiarla e di dargli l'ecstasy.
Si la drogò la portò a letto e la violentò; si era impazzito ma lui era pazzo di lei
e non sopportava di dividerla con un altro uomo.

Mery non andò a lavorare per via del ciclo e in una notte chiamò Jacob
gli disse tutto quello che era successo e lui le disse che doveva stare calma e tranquilla perché avrebbe trovato un soluzione.
Mentre chiuse il telefono rientro Jack.
Chi era al telefono? .....chi era al telefono!!!???!!!
Lei non rispose alla domanda e lui si immaginò che aveva telefonato a Jacob
e si s’ infuriò un' altra volta questa volta la spinse infuriato verso lo stipite della porta e le incrinò tre costole; lei non riusciva a respirare
Jack si spaventò e la portò all'ospedale e la lasciò lì da sola per non far sapere che era stato lui a causare quella rottura alle costole.
Le rilasciarono il referto medico, ritorno a casa da sola dopo tre settimane di agonia e sofferenze passate senza un amico o un parente.
Rientrata trovo Jack strafatto di Marijuana sulla sua poltrona preferita
mezzo addormentato.
Si voleva coricare a letto, ma non poté perché c'era un'amichetta di Jack
e Mery lo sapeva che se qualcosa era andato storto né pagava le conseguenze
e la conseguenza più grave era di perdere il lavoro ed il lusso della casa di Jack

perché era più bella di quella di Jacob.

Jack si svegliò e vide Mery che si preparava una tazza di thè caldo
e le disse tu non sei più la benvenuta in casa mia e neanche nel naghit club pub.
Lei non esitò scappo dalla porta e andò in una cabina telefonica a chiamare Jacob.
Le disse che sarebbe arrivato subito da lei.
Arrivò con la sua Jaguar rossa bordò, le prese le mani e la bacio sulla bocca e sulla guancia. Poi gli aprì lo sportello e l'accompagnò dentro e dolcemente chiuse lo sportello della macchina.
Dentro la macchina Mery si mise a piangere e singhiozzare, ma come faccio io ha ritornare in argentina; come faccio a riabbracciare la mia famiglia i miei fratelli.
Jacob le disse che non si doveva preoccupare, che tutto si sarebbe ristabilito
per il meglio; ora lei non doveva più aver paura perché c'era lui a proteggerla.

Mery cercava sempre di restare vicino a Jacob, era molto tranquilla se lo vedeva
vicino a lei.
Incominciò a lavorare su un negozio di abbigliamento per donna ed oggettistica femminile; guadagnava bene cercava sempre di mettere da parte i soldi per tornare in Argentina dove l'aspettavano i suoi famigliari.
Ogni tanto con Jacob pasava delle giornate bellissime andavano al mare oppure in montagna; a passare un week-and diverso da altri.
Jacob era molto premuroso sapeva quello che aveva passato Mery e quindi voleva
far sì che lei si sentisse sicura in quell'ambiente; dove stava.
Lei preparava sempre tavole imbandite con i fiori per abbellire la sala e la cucina
e per dare più vitalità alla casa; e sapeva che a lui piaceva il fatto che lei si prendeva cura della casa e di abbellirla.

Lavorava intensamente e faceva pure gli straordinari per racimolare i soldi;
un giorno Jacob le fece la sorpresa di prendere; due biglietti per andare in Argentina; la fece felice perché sapeva che ci teneva al fatto di andare nella sua patria e città natale.
Vicino al biglietto c'era una scatola con un bigliettino.
Sul bigliettino c'era scritto così: "Cara Mery,
mi vuoi fare l'onore di sposarti.
tu lo sai; che ti amo
più di un'altra cosa al mondo.
Tu lo sai che ti proteggerò e
ti starò accanto anche nel bene e nel male;
Ti AMO ED E' QUESTO CHE E' + IMPORTANTE Di
TUTTE LE COSE.
Tu sei il burro sul mio pane; il pane della
mia vita.".
Andarono in argentina tutti e due felici della buona novella che dovevano portare alla famiglia di Mery; e di non far sapere delle brutte cose che aveva passato in quei periodi; di buio e di melanconia che si annodavano nel cuore di lei.
Il padre fu felice di sapere che la figlia si sarebbe sposata ad un giovane Tedesco che era positivamente apposto con il lavoro e non andava tra i pericoli malvagi della corruzione e della lussuria.
Si sposarono nella chiesa della città vecchia, ove si erano sposati tutti i suoi fratelli e sorelle.
Fecero un bel matrimonio sopra i ranghi; andarono in viaggio di notte su di un calesse verso il Mexico.
Ritornarono a casa e fecero tre bambini che crebbero sani e non capirono mai
il passato brutto che aveva passato la madre.
Perché Mery lo nascose per bene dentro il cassetto dell'anima; solo Jacob sapeva di quel passato che aveva affrontato la moglie; non riportò a galla niente neanche il minimo sospetto neanche ai figli.
I figli ebbero un futuro spianato dal fatto che il padre aveva messo nelle azioni cauzionali i nomi dei tre figli.
Jacob aveva spartito i lavori per tutti e tre: uno era mercante di vestiti; un altro di tessuti e merceria e l'ultimo di accessori femminili.
Mery ebbe una vecchiaia come tutte le donne e sapeva che se in un passato aveva sbagliato non doveva farlo pesare ai figli; perché di quel passato i figli non centravano nulla.
Jacob salvò Mery da quella piaga di schiavitù grossa che è la prostituzione.
Mery si salvò e rese grazie per quel miracolo.
Perché ci sono ragazze che non si salvano che muoiano in mezzo a strade senza una loro identità e senza un amico fidato.

Salviamo il mondo dalla schiavitù della prostituzione.
Salviamo quelle donne che sono tutt'ora schiave di questa piaga.

giovedì 6 maggio 2010

I Banditi del porto.








Doctor Blue and Sister Robinia

novembre 30, 2007
I BANDITI DEL PORTO di Jorge Amado

Archiviato in: Scritture — vbinaghi @ 8:49 pm

(Da: I banditi del porto, Edizioni di Cultura Sociale)


Sotto la luna, in un vecchio deposito abbandonato del porto, dormono i ragazzi. Una volta qui c’era il mare. Sulle grandi e scure pietre, sopra le quali sorge il deposito, le onde ora si rovesciavano fragorose ora venivano ad urtare dolcemente. L’acqua passava sotto le tavole della banchina dove adesso riposano molti ragazzi. Da questa banchina partivano innumerevoli velieri carichi di merce: fra questi, alcuni erano di grosse dimensioni ed erano dipinti con strani colori. Qui essi venivano a riempire le stive attraccando a questa banchina di tavole oggi corrose. Prima, davanti al deposito si apriva il mistero dell’oceano: le notti avevano una tinta verde scura, quasi nera, quella tinta indefinita e arcana che ha il mare di notte.
Oggi, la notte è bianca davanti al capannone del deposito. E questo perché di fronte ad esso non c’è che sabbia. Sotto le tavole della banchina non c’è più sciacquìo di onde: la sabbia ha invaso tutto, e ha respinto il mare più lontano. A poco a poco, l’arenile ha conquistato tutta la zona che circonda il deposito. Non vi sono più velieri che salpano carichi di merce; non vi sono più negri muscolosi, usciti da poco dalla servitù, che trasportano sacchi; non vi sono più canzoni nostalgiche di marinai. Il deposito è stato circondato dalla sabbia bianca: ed è rimasto isolato in pieno arenile, come una macchia nera nel candore del porto.
Per anni ed anni, gli unici abitatori del deposito erano stati i topi, che vi scorrazzavano liberamente, rosicchiavano il legno delle vecchie porte monumentali, si muovevano e giocavano come i padroni esclusivi di tutto il capannone. Poi arrivò un cane randagio che scelse il deposito come rifugio contro il vento e la pioggia. La prima notte non poté dormire: non fece altro che rincorrere i topi che gli passavano davanti al naso. Riuscì a dormire qualche notte più tardi, latrando alla luna sul primo albeggiare: infatti gran parte del tetto cadeva in pezzi, e i raggi della luna penetravano tranquillamente dalle fessure, e illuminavano il pavimento fatto di grosse tavole. Ma quel cane aveva abitudini di animale vagabondo e presto se ne andò in cerca di un altro asilo: il vano di una porta, l’arcata di un ponte. E i topi tornarono a dominare indisturbati fino al giorno in cui i Banditi del Porto non posarono gli occhi sul magazzino abbandonato.
Una sera, appunto, uno del gruppo, girando qua e là nelle zone sotto il dominio dei Banditi del Porto (tutto l’arenile, come tutta la città di Bahia, era di loro proprietà), era entrato per la porta sgangherata del deposito.

Quello era un rifugio certamente migliore della semplice spiaggia, o degli altri capannoni issati sull’acqua. Da quella sera, gran parte dei Banditi del Porto si erano stabiliti nel vecchio deposito abbandonato, in compagnia dei topi, sotto la luna gialla. Davanti avevano l’estensione della sabbia, una distesa di bianco. Lontano, c’era il mare che s’infrangeva sulla riva. Dalla porta vedevano le luci delle navi in partenza e in arrivo. Dal tetto vedevano il cielo pieno di stelle, la luna che li illuminava.
Più tardi avevano trasferito nel deposito tutto il materiale e i vari oggetti che si procuravano col lavoro della giornata. Ben strane cose entravano così nel deposito. Non più strane, tuttavia, di quei ragazzi, negri, bianchi e mulatti, monellacci di tutti i colori e di tutte le età, dai nove ai sedici anni, che la notte si sdraiavano sul pavimento del magazzino e lì dor¬mivano, indifferenti al vento che circondava il capannone sibilando, indifferenti alla pioggia che spesso li bagnava, ma con gli occhi fissi sulle luci delle navi, con gli orecchi tesi alle canzoni che venivano dalle imbarcazloni…
In mezzo a loro dorme anche il capo dei Banditi del Porto, il “capitano”, Pedro Bala. Questo era il nome che aveva sin da cinque anni. Oggi ne ha quindici. Sono dieci anni che è vagabondo per le strade di Bahia. Non ha mai saputo niente di sua madre; sa che suo padre è morto per una palla che gli hanno sparato addosso. Era rimasto solo ed aveva speso degli anni per conoscere tutta la città. Oggi conosce ogni strada e ogni vicolo. Non c’è osteria, bottega o spaccio di alcoolici che lui non conosca. Quando era entrato nella Banda del Porto (il porto costruito da poco aveva attirato sui suoi arenili tutti i ragazzi abbandonati della città), il comando del gruppo era nelle mani di Raimundo, un mulatto rosso in faccia e molto robusto.
Non aveva durato molto nella sua carica, Raimundo. Pedro Bala era molto più attivo, sapeva preparare bene i piani delle sortite, sapeva trattare con la gente, aveva negli occhi e nella voce l’autorità del capo. Un giorno i due litigarono: ebbe inizio la più sensazionale rissa mai avvenuta sulla spiaggia. Raimundo era più alto e più maturo d’età. Ma Pedro era di una agilità sorprendente. Da quella volta Raimundo fu costretto ad abbandonare non solo la Banda del Porto, ma persino il porto, la spiaggia. Tutti riconobbero a Pedro Bala il diritto d’essere lui il capitano. La Banda del Porto divenne presto nota in città. D’allora si cominciò a parlare di quei ragazzi abbandonati. Non si seppe mai il loro numero esatto. Dovevano essere un centinaio: di questi più di una quarantina dormivano nel deposito abbandonato.
Vestiti di cenci, sudici, affamati, violenti, sempre pronti all’imprecazione, erano, in realtà, i padroni della città di Bahia: quelli che la conoscevano meglio, che più d’ogni altro l’amavano: erano i suoi poeti.

( Non è un mio scritto l'ho trovato in onlie mi è piaciuto e l'ho messo sul mio blog
Mi sembrava bello questo racconto e quindi l'ho immesso nel mio blog.).


Doctor Blue and Sister Robinia


MIA MARTINI – GLI UOMINI NON CAMBIANO
Archiviato in: canzoni — vbinaghi @ 1:17 pm

Autori: B. Dati – G. Bigazzi – M. Falagiani

Questo post è dedicato alla grande cantante, alla donna dolcissima e infelice che è stata Mimì, e a tutte le donne che ho fatto soffrire in vita mia, anche senza volerlo.
In queste cose, l’ignoranza non è mai davvero innocente

Sono stata anch’io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un’altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell’età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e ti dice una bugia.

Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.

Piansi anch’io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po’ più dura
Che se l’uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura.

Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi

Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c’è
Sono quelli innamorati come te.
Commenti (16)
16 commenti »

1.

Mi piace Mimì, anche perché proveniamo dalla stessa terra.
Ma qualcuna ti ha fatto sentire in colpa????

Commento di Manu — settembre 29, 2007 @ 2:43 pm | Replica
2.

Tu fai soffrire a prescindere, uomini e donne. Ma non perché ci si affezioni a te, per il semplce e più modesto fatto che sei scolasticamente crudele, al pregiudizio abituato. Questo per dire che tu sicuramente non cambi più, oramai sei un caso disperato, una vera delusione. Per giunta sei fondamentalista, così tanto da non aver nemmeno sprecato una sola, dico una sola parola, per quanto sta tragicamente accadendo in Birmania. E non dire che non te la meriti la concione. E quel Ratzinger tedesco – qui usato in senso altamente spregiativo sperando e pregando per una mia veloce scomunica – non ha detto una, una sola parola.
E’ vero, certi uomini non cambiano, ma se un Dio dovesse mai esserci per un brutto scherzo del Fato, o meglio del caso, questa canaglia porporata che oggi pasce in Terra chiudendo gli occhi finirà dritta nella bocca dell’Inferno per l’Eternità.

Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore
e poi i loro fratelli li lasciano da soli

g.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 2:43 pm | Replica
3.

GRAZIE, DAVVERO, E INFINITE GRAZIE da marina a VALTER.
qui di seguito alcuni ultimi versi:
*****
52.
sul pianerottolo invento un amore
che non mi faccia più tornare a casa
né al sussidio dei portici alla pioggia.
col coma di beltà l’inverno clinico
così ne muoio ben contenta in nodo
dove il notaio non conterà eredi.
53.
[da "Ricette del sottopiatto" di Marina Pizzi, 2007-]

Commento di Marina Pizzi — settembre 29, 2007 @ 3:02 pm | Replica
4.

Giuseppe, io merito di tutto e di più ma non per quello che dici.
Questo blog non è un notiziario, io sono solo un poveruomo e comunque non il cameriere di Ratzinger.

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 3:09 pm | Replica
5.

Binaghi, mi scusi, ma avrei trovato più umile da parte sua dedicare qualcosa a una donna che l’ha fatta soffrire. O Lei preferisce di più essere considerato una canaglia perchè fa tanto macho?

Commento di Ueuè — settembre 29, 2007 @ 3:55 pm | Replica
6.

ma chi l’ha detto che non cambiano?;-)

Commento di Carla — settembre 29, 2007 @ 3:56 pm | Replica
7.

Sono stato un po’ duro, lo ammetto.
Però, al di là dello sfogo su Ratzinger e il suo comportamento davvero per niente cristiano, al di là del fatto che non sei il suo cameriere, Valter, tu, come uomo, non hai sentito il bisogno di esprimere foss’anche solo con un segno la tua indignazione? Ovviamente se non hai sentito niente, be’… affari tuoi e dell’anima tua.

Poi, dài, tutte le donne che ho fatto soffrire? :-) Valter, Valter, Valter… non le sparare grosse. :-)

Il testo della canzone mi piace.
Non mi piace Mimì. Mi mette una depressione ma una depressione… :-)
Di suo preferisco i duetti, con Baglioni e Sergio Endrigo ad esempio.

Ciao,

g.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 3:57 pm | Replica
8.

Gli piace spacciarsi per una canaglia. :-D
Confermo io che sono il suo biografo non ufficiale né gentiluomo. :-D

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 3:58 pm | Replica
9.

Ha senz’altro ragione, ueuè.
Ma, per quanto chiede, provvederò in un prossimo post.

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 3:58 pm | Replica
10.

Iannozzi, hai mai pensato a una penintenza per le tue malefatte di noto sciupafemmine, che so, una settimanina di silenzio nei blog?

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 4:00 pm | Replica
11.

non esistono più i machi sciupafemmine!

Commento di Ginevra — settembre 29, 2007 @ 4:05 pm | Replica
12.

Dici che dovrei far silenzio per una settimana almeno sul tuo blog? :-) E vabbe’, per una settimana ti lascio in pace. Per meditare.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 6:11 pm | Replica
13.

Scusami, Valter, se entro e reagisco un po’ di getto sulle righe di Giuseppe Iannozzi. Che Papa Benedetto XVI deve aver letto, poichè esattamente il giorno dopo, 30 settembre, ha parlato della situazione birmana nell’Angelus domenicale in San Pietro.
Con divertimento scorpo che sono sempre di più i non cristiani che pretendono di dire ai cristiani (e innanzitutto al Papa) cosa significhi essere cristiani.
Il moralismo dei farisei è sempre all’opera.

Commento di Luca Pesenti — ottobre 4, 2007 @ 11:29 am | Replica
14.

Il testo esprime la realtà spesso dura ed amara che molte donne si trovano a vivere quando incontrano sul loro cammino uomini insensibili ed egoisti.Solo la pazienza ed il coraggio femminile può a volte arginare tutto questo.

Commento di massimiliano — novembre 14, 2007 @ 8:27 pm | Replica
15.

Ricapitoliamo.
1) la narratrice protiganista esordisce lamentando di non essere riuscita a fare di suo padre un pedofilo e lo critica per questo;
2) Appena cominciano mezze ostilità in famiglia sogna di andar via col primo che passa e le dice una bugia;
3) poi fa la vittima perché gli uomini non le hanno dato tutto quello che voleva.
Come uomo mi sento profondamente offeso da tanto spargimento di odio.

Commento di Lixor — marzo 17, 2008 @ 2:00 pm | Replica
16.

Mia Martini spargeva odio contro noi uomini, potremmo almeno difenderci invece di cospargerci il capo di cenere. Tutti abbiamo i nostri problemi, non solo le donne.

Commento di Lixor — marzo 17, 2008

17. non spargeva odio contro voi uomini; ansi amava tantissimo voi uomini a tal punto da odiarsi; la storia con Ivano Fossati l'aveva distrutta; L'odio
non è solo dalla parte delle donne ricordatevelo.