sabato 22 maggio 2010

Citazioni Jim Morrison

Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.
( Jim Morrison)

Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ci sono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito? Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. Si baratta la propria libertà per un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacità di sentire, e in cambio si indossa una maschera. Si può privare un uomo della sua libertà politica e non lo si ferirà? Finché non lo si priverà della sua libertà di sentire. Questo può distruggerlo.

Argomento: Poesia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie.



Argomento: Filosofia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Non piangere per chi non merita il tuo sorriso.


Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire.

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Darei tutti i miei giorni per un unico ieri.



Argomento: Musica
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un Dio.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Non ha importanza che una cosa sia vera, l'importante è crederci!

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!

Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Vivi la vita così come puoi, perché come vuoi non puoi.


Argomento: Saggezza
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.




Argomento: Personaggi famosi
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Il volo della mente: incessante, instancabile, senza meta e senza confini, senza vertigini, e maestoso come un'aquila eterna.



Argomento: Amore
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)
Questa frase è stata frase del giorno il 11/07/2009Non piangere su un amore finito.
Piangi, invece, su un amore dimenticato perché solo allora sarà veramente finito.


Argomento: Poesia
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite



Argomento: Vita
Autore: Jim Morrison (James Douglas Morrison)Vivi la vita attimo per attimo, come se fosse l'ultimo.

martedì 18 maggio 2010

Melanconia






In questa giornata
di sole
mi viene malinconia
Anche se so che non devo dargli calcolo
non la scaccio
non sono capace a scacciarla

In questo giorno la malinconia
mi si porta via
non so
ma tristezza e malinconia
sono le emozioni
di oggi
e di adesso
e non so
se queste emozioni
vanno via quest'oggi
facilmente

Malinconia
e
Tristezza
per questo giorno
che mi hanno preso
e mi portano giù
come non hanno mia fatto.

Malinconia
l'emozione
che quest'oggi mi porta
via con se

Malinconia
che non so di che cosa
ma so che in qualche modo
in qualche posto
la scaccerò
per sempre

.Solo quando stai veramente male riesci a passare da un sorriso ad una lacrima in un attimo.

Composta il: 19 gennaio 2010Vedi e commenta!

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Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.(phoebe1987)



Questa mattina mi sono svegliato... e non ti ho trovato vicino a me, li per li ti ho un attimo cercata, poi mi sono ricordato che non sei più con me e un brivido gelido mi ha attraversato il corpo, spegnendo ogni sentimento di felicità che avevo! Mi manchi, mi manchi davvero... mio piccolo e leggiadro angelo! Ormai se il mio desiderio più nascosto, o forse un sogno... qualunque cosa tu sia, so per certo che ormai, non sarai più mia!
Composta il: 1 gennaio 2010 (da: Manuel Mosca)

sabato 15 maggio 2010

Nella notte d'estate
io e te
dentro al cuore

Nella notte d'autunno
io e te
dentro al focolare dell'amore

In the summer night
you and me
into the heart

In the autumn night
you and me
into the fire of love

Nella sera di primavera
io e te
persempre dentro
alla nostra storia d'amore

you and me
forever inside
our love story

Io e te
nel nostro amore
Unico e bello

Un amore vero che non
chiede mai
e si da con umiltà

Nella notte degli amanti
si ama all'infinito
e non c'è nessuna interrogazione;
ma solo tanto amore

venerdì 14 maggio 2010

IL grande assente.


Sento la tua mancanza oggi
che per noi eugubini è una festa

Sento la tua mancanza
perchè tu non ci sei più
non sei + tradi noi

Sento la tua mancanza
Perchè quando veniva il 14 Maggio
m'imparavi sempre
qualcosa di nuovo

E mi raccontavi
la storia della tua vita
Ceraiola che era stata
e che fù


Mi mancano le tue carezze
i tuoi baci prima
che mi svegliavo
alla mattina del 15 Maggio
ove tu non mi aspettavi
perchè ti si faceva tardi
per andare alla messa del ceraiolo

Tu devoto ceraiolo
tu devoto santubaldaro
che ci imparavi sempre
qualche istruzione
per prendere meglio il cero in spalla
e fare meglio di te.

Per questo giorno dell'attesa
che mi prende e mi fa battere all'impazzata
il cuore ti dico
che sento la tua mancanza
e la sento dal profondo del cuore mio

( A mio zio Dino che mi ha sempre dato qualche nozione
per conoscere meglio la festa dei nostri ceri.
A mio zio che credeva fermamete in questa festa
E che si Emozionava quando Baciava dalla finestra il cero
Di Sant Ubaldo.

Per i ceraioli che sono stati
per quelli che sono
E per i ceraioli che saranno.
Grazie per avermi dato tante Emozioni nella mia Vita. E spero che in un altra vita
ci rincontreremo e resteremo sempre insieme Tu ed io)





I miss you today
that is a feast for us Gubbio

I miss you
because you are not there more
+ we are not traditional

I miss you
Why when it was May 14
m'imparavi always
something new

And you told me
the story of your life
Ceraioli which was
and was


I miss your touch
your first kiss
I woke up
the morning of May 15
if you do not expect me
because you it was getting late
to go to Mass ceraiolo

You devoted ceraiolo
you devoted santubaldaro
we always learn
some education
better to take the candle on his shoulder
and do better than you.

Of waiting for this day
that takes me and makes me mad beat
I tell my heart
that I miss you
and feel from the bottom of my heart

(In my uncle Dino has always given me some knowledge
to learn about the feast of our candles.
Stop me in my uncle who believe in this party
And who gets excited when kissed by the window candle
Of St. Ubaldo.

For ceraioli that were
for those who are
And for ceraioli come.
Thanks for giving me so many thrills in my life. And I hope in another life
we meet again and will remain always together You and me)

venerdì 7 maggio 2010

C'era una volta



Non voglio raccontarvi la classica storia della povera che sposa il principe,
o della ragazza ricca che si invaghisce, di un ragazzo dal vero talento.
Questa storia, inizia sbagliata, parla di una ragazza che per inseguire l'amore della sua vita; rimase fregata.
Tratta della prostituzione di quella piaga che ancora oggi esiste nel mondo;
e come i vecchi tempi fa sì che ragazze giovani fruttano la loro bellezza; come lavoro.

Inizia in questa maniera:

Mery è una ragazza di Sedici anni la sua passione della vita è di ballare; e vorrebbe affermarsi nella danza classica,moderna e contemporanea.
Un giorno andando a lavorare incontrò un uomo bello che gli piaceva forte
La vide e gli disse che lui era molto attratto da lei.
Mery non gli cedette, perché aveva tanti di quegli ammiratori da far levare il fiato.
Lui si chiamava Jack
Jack era alto palestrato, molto affascinante ed attraente; ma anche molto pappone
(intendo che era nel giro della prostituzione.).
Mary era una ragazza argentina affascinante, molto affascinante ribadisco perché ribadire ci fa capire come era Mery.
Lei amava l'idea di saltare sul palco di volare come una libellula e ballare come una farfalla.
Era una ragazza dalle grandi energia, dalla voglia di fare
e di vivere; spruzzava vitalità da tutti i pori.
Un giorno Jack la vide ballare un pezzo folk argentino e lui si impazzi dalla bellezza e dalla grazia di quei movimenti che faceva con il suo corpo.
Volle subito parlare con il padre per dirgli che la voleva portare a lavorare dentro un Pub dove facevano serate con dei balletti tipo quello che aveva
fatto la sera prima a casa di lui.
Il padre gli disse subito si e gli disse che la doveva proteggere da tutto; ma la povera Mery non sapeva a cosa andava in contro; Lei era pura non aveva ancora peccato; ed era ancora vergine.
Jack disse al padre che non l'avrebbe persa d'occhio neanche un istante e gli diede la sua parola.
Andarono in aeroporto con una sola borsa e partirono per andare in Germania dov'è l'aspettava il lavoro sporco.
Jack era sempre vicino a lei sederono vicini anche nell'aereo.
Arrivarono in Germania tardi e andarono subito a casa.
Dormirono e la mattina dopo Jack gli portò la colazione a letto a Mery.
Poi la portò a visitare il pub e vide che non era un pub uguali agli altri ma aveva i pali per fare la Lap\Dance.
Mery che era la persona più timida e riservata Disse a Jack io non ci salgo su quel palco, non è la mia natura.
Poi Jack gli disse certo chi ci salirai e farai vedere i tuoi balli brasiliani a tutti pure a i ragazzi timidi che non sanno ballare.
Se no io ti prendo e ti rinchiudo in una camera buia e non ti faccio più scappare.
Lei gli disse di si ed incomincio a ballare su quel palo
per settimane e settimane danzare e portare clienti in una piccola camera per soddisfe le voglie sessuali.
Con una persona che gli chiese di mettersi alla missionaria perse la purezza e la verginità.
Alle mattine piangeva nel letto; e nella notte andava a fare quel lavoro da cangia.
Poi un giorno Jack la portò in un posto con la macchina.
Era un rudere dove Jack ci portava sempre le ragazze che lui preferiva chiamare le sue donne.
Mery aveva voglia di fare sesso e si mise mentre guidava Jack a gambe aperte sopra il cruscotto della macchina.
Mery scosto un po’ la gonna e gli fece vedere le mutandine; Lui mise un dito sulla bocca di lei e poi con la stessa mano gli entro nelle mutandine Ecc.
iniziarono a toccarsi e dopo lei si also e mentre guidava Lui si mise sopra di Jack
e incominciarono a fare sesso.
Arrivati andarono dentro l'acqua e rifecero sesso Jack era un uomo virile sapeva come far impazzire una donna.
(Mi compiaccio per quanto sia diventata meretrice Mery)
Insomma continuiamo la storia.

Mery cercava sempre di soddisfare le voglie del suo pappone e curatore
perché sapeva che se no avrebbe pagato le conseguenze.





Jack sapeva di aver sbagliato con lei, però era talmente bella che non aveva resistito del fatto della sua bellezza.
Mery in quei giorni era molto felice perché aveva saputo della nascita del figlio di suo fratello; aveva parlato al telefono un giorno intero con la madre dicendole che andava tutto bene e non si doveva preoccupare per lei.
Una sera andò a lavorare e conobbe un ragazzo di 27 anni che si chiamava Jacob;
Lui non era come gli altri ragazzi non le chiese niente ansi la portò via da lì
e la portò a casa sua; per stare soli una sera a casa di Jacob.
Lui pagò la percentuale per fare serate a casa; Mery gli costo quattrocento Euro.
Entrarono in macchina e si incamminarono guidando verso casa.
Entrati a casa Mery trovò una sala immensa piena di oggettistica etnica ed erotica
Jacob aveva una perversione per il fatto del sesso ( cioè mi spiego aveva statuette di Kamasutra per tutta casa;),gli piacevano tanto quelle statuette per lui erano tipo per noi le statuette dei santi.
Mery rimase stupita poi Lui la porto a sedersi sul divano; lui andò in cucina e fece due bicchieri di Mojito per tutti e due.
Finito di preparare il cocktail portò il bicchiere da lei e poi si sedette


Mery tremava era impaurita e lui la rassicurò; le disse che era un miracolo averla conosciuta perché lui non aveva mai conosciuto una ragazza bella e attraente come lei.

Mery si lusingo di queste parole; si senti per la prima volta apprezzata ed accettata da un uomo perché vivere nei naitgh club non è un impresa da niente anzi a volte è diventa un problema perché ti possono anche ricattare, violentare ecc.
Lei non aveva mai fatto l'amore vero e proprio quello che senti vibrare il ventre tuo e senti quello sfarfallamento nella pancia.
Bhè ragazzi quella notte fu la notte dell'amore; fece sesso con tantissimi uomini, ma con Jacob fece il puro amore.
Prima di penetrare Mery Jacob sussurrava a Mery frasi dolci poi gli baciò il collo
e il petto e in fine lei sussultò un gemito di piacere.

Passò due giorni intensi con Jacob; a tal punto che non voleva tornare manco al nigth club pub.
Jacob la rassicurò e le disse che l'avrebbe aiutata con tutti i mezzi possibili
lei lo ringraziò entrarono in macchina e si muoverono verso casa di Jack.
Jack sapeva quello che era successo in quei due giorni se lo immaginava
vagamente ma se lo immaginava.
Entrò lei e gli disse che era stata bene con Jacob, lui si arrabbio a tal punto di schiaffeggiarla e di dargli l'ecstasy.
Si la drogò la portò a letto e la violentò; si era impazzito ma lui era pazzo di lei
e non sopportava di dividerla con un altro uomo.

Mery non andò a lavorare per via del ciclo e in una notte chiamò Jacob
gli disse tutto quello che era successo e lui le disse che doveva stare calma e tranquilla perché avrebbe trovato un soluzione.
Mentre chiuse il telefono rientro Jack.
Chi era al telefono? .....chi era al telefono!!!???!!!
Lei non rispose alla domanda e lui si immaginò che aveva telefonato a Jacob
e si s’ infuriò un' altra volta questa volta la spinse infuriato verso lo stipite della porta e le incrinò tre costole; lei non riusciva a respirare
Jack si spaventò e la portò all'ospedale e la lasciò lì da sola per non far sapere che era stato lui a causare quella rottura alle costole.
Le rilasciarono il referto medico, ritorno a casa da sola dopo tre settimane di agonia e sofferenze passate senza un amico o un parente.
Rientrata trovo Jack strafatto di Marijuana sulla sua poltrona preferita
mezzo addormentato.
Si voleva coricare a letto, ma non poté perché c'era un'amichetta di Jack
e Mery lo sapeva che se qualcosa era andato storto né pagava le conseguenze
e la conseguenza più grave era di perdere il lavoro ed il lusso della casa di Jack

perché era più bella di quella di Jacob.

Jack si svegliò e vide Mery che si preparava una tazza di thè caldo
e le disse tu non sei più la benvenuta in casa mia e neanche nel naghit club pub.
Lei non esitò scappo dalla porta e andò in una cabina telefonica a chiamare Jacob.
Le disse che sarebbe arrivato subito da lei.
Arrivò con la sua Jaguar rossa bordò, le prese le mani e la bacio sulla bocca e sulla guancia. Poi gli aprì lo sportello e l'accompagnò dentro e dolcemente chiuse lo sportello della macchina.
Dentro la macchina Mery si mise a piangere e singhiozzare, ma come faccio io ha ritornare in argentina; come faccio a riabbracciare la mia famiglia i miei fratelli.
Jacob le disse che non si doveva preoccupare, che tutto si sarebbe ristabilito
per il meglio; ora lei non doveva più aver paura perché c'era lui a proteggerla.

Mery cercava sempre di restare vicino a Jacob, era molto tranquilla se lo vedeva
vicino a lei.
Incominciò a lavorare su un negozio di abbigliamento per donna ed oggettistica femminile; guadagnava bene cercava sempre di mettere da parte i soldi per tornare in Argentina dove l'aspettavano i suoi famigliari.
Ogni tanto con Jacob pasava delle giornate bellissime andavano al mare oppure in montagna; a passare un week-and diverso da altri.
Jacob era molto premuroso sapeva quello che aveva passato Mery e quindi voleva
far sì che lei si sentisse sicura in quell'ambiente; dove stava.
Lei preparava sempre tavole imbandite con i fiori per abbellire la sala e la cucina
e per dare più vitalità alla casa; e sapeva che a lui piaceva il fatto che lei si prendeva cura della casa e di abbellirla.

Lavorava intensamente e faceva pure gli straordinari per racimolare i soldi;
un giorno Jacob le fece la sorpresa di prendere; due biglietti per andare in Argentina; la fece felice perché sapeva che ci teneva al fatto di andare nella sua patria e città natale.
Vicino al biglietto c'era una scatola con un bigliettino.
Sul bigliettino c'era scritto così: "Cara Mery,
mi vuoi fare l'onore di sposarti.
tu lo sai; che ti amo
più di un'altra cosa al mondo.
Tu lo sai che ti proteggerò e
ti starò accanto anche nel bene e nel male;
Ti AMO ED E' QUESTO CHE E' + IMPORTANTE Di
TUTTE LE COSE.
Tu sei il burro sul mio pane; il pane della
mia vita.".
Andarono in argentina tutti e due felici della buona novella che dovevano portare alla famiglia di Mery; e di non far sapere delle brutte cose che aveva passato in quei periodi; di buio e di melanconia che si annodavano nel cuore di lei.
Il padre fu felice di sapere che la figlia si sarebbe sposata ad un giovane Tedesco che era positivamente apposto con il lavoro e non andava tra i pericoli malvagi della corruzione e della lussuria.
Si sposarono nella chiesa della città vecchia, ove si erano sposati tutti i suoi fratelli e sorelle.
Fecero un bel matrimonio sopra i ranghi; andarono in viaggio di notte su di un calesse verso il Mexico.
Ritornarono a casa e fecero tre bambini che crebbero sani e non capirono mai
il passato brutto che aveva passato la madre.
Perché Mery lo nascose per bene dentro il cassetto dell'anima; solo Jacob sapeva di quel passato che aveva affrontato la moglie; non riportò a galla niente neanche il minimo sospetto neanche ai figli.
I figli ebbero un futuro spianato dal fatto che il padre aveva messo nelle azioni cauzionali i nomi dei tre figli.
Jacob aveva spartito i lavori per tutti e tre: uno era mercante di vestiti; un altro di tessuti e merceria e l'ultimo di accessori femminili.
Mery ebbe una vecchiaia come tutte le donne e sapeva che se in un passato aveva sbagliato non doveva farlo pesare ai figli; perché di quel passato i figli non centravano nulla.
Jacob salvò Mery da quella piaga di schiavitù grossa che è la prostituzione.
Mery si salvò e rese grazie per quel miracolo.
Perché ci sono ragazze che non si salvano che muoiano in mezzo a strade senza una loro identità e senza un amico fidato.

Salviamo il mondo dalla schiavitù della prostituzione.
Salviamo quelle donne che sono tutt'ora schiave di questa piaga.

giovedì 6 maggio 2010

I Banditi del porto.








Doctor Blue and Sister Robinia

novembre 30, 2007
I BANDITI DEL PORTO di Jorge Amado

Archiviato in: Scritture — vbinaghi @ 8:49 pm

(Da: I banditi del porto, Edizioni di Cultura Sociale)


Sotto la luna, in un vecchio deposito abbandonato del porto, dormono i ragazzi. Una volta qui c’era il mare. Sulle grandi e scure pietre, sopra le quali sorge il deposito, le onde ora si rovesciavano fragorose ora venivano ad urtare dolcemente. L’acqua passava sotto le tavole della banchina dove adesso riposano molti ragazzi. Da questa banchina partivano innumerevoli velieri carichi di merce: fra questi, alcuni erano di grosse dimensioni ed erano dipinti con strani colori. Qui essi venivano a riempire le stive attraccando a questa banchina di tavole oggi corrose. Prima, davanti al deposito si apriva il mistero dell’oceano: le notti avevano una tinta verde scura, quasi nera, quella tinta indefinita e arcana che ha il mare di notte.
Oggi, la notte è bianca davanti al capannone del deposito. E questo perché di fronte ad esso non c’è che sabbia. Sotto le tavole della banchina non c’è più sciacquìo di onde: la sabbia ha invaso tutto, e ha respinto il mare più lontano. A poco a poco, l’arenile ha conquistato tutta la zona che circonda il deposito. Non vi sono più velieri che salpano carichi di merce; non vi sono più negri muscolosi, usciti da poco dalla servitù, che trasportano sacchi; non vi sono più canzoni nostalgiche di marinai. Il deposito è stato circondato dalla sabbia bianca: ed è rimasto isolato in pieno arenile, come una macchia nera nel candore del porto.
Per anni ed anni, gli unici abitatori del deposito erano stati i topi, che vi scorrazzavano liberamente, rosicchiavano il legno delle vecchie porte monumentali, si muovevano e giocavano come i padroni esclusivi di tutto il capannone. Poi arrivò un cane randagio che scelse il deposito come rifugio contro il vento e la pioggia. La prima notte non poté dormire: non fece altro che rincorrere i topi che gli passavano davanti al naso. Riuscì a dormire qualche notte più tardi, latrando alla luna sul primo albeggiare: infatti gran parte del tetto cadeva in pezzi, e i raggi della luna penetravano tranquillamente dalle fessure, e illuminavano il pavimento fatto di grosse tavole. Ma quel cane aveva abitudini di animale vagabondo e presto se ne andò in cerca di un altro asilo: il vano di una porta, l’arcata di un ponte. E i topi tornarono a dominare indisturbati fino al giorno in cui i Banditi del Porto non posarono gli occhi sul magazzino abbandonato.
Una sera, appunto, uno del gruppo, girando qua e là nelle zone sotto il dominio dei Banditi del Porto (tutto l’arenile, come tutta la città di Bahia, era di loro proprietà), era entrato per la porta sgangherata del deposito.

Quello era un rifugio certamente migliore della semplice spiaggia, o degli altri capannoni issati sull’acqua. Da quella sera, gran parte dei Banditi del Porto si erano stabiliti nel vecchio deposito abbandonato, in compagnia dei topi, sotto la luna gialla. Davanti avevano l’estensione della sabbia, una distesa di bianco. Lontano, c’era il mare che s’infrangeva sulla riva. Dalla porta vedevano le luci delle navi in partenza e in arrivo. Dal tetto vedevano il cielo pieno di stelle, la luna che li illuminava.
Più tardi avevano trasferito nel deposito tutto il materiale e i vari oggetti che si procuravano col lavoro della giornata. Ben strane cose entravano così nel deposito. Non più strane, tuttavia, di quei ragazzi, negri, bianchi e mulatti, monellacci di tutti i colori e di tutte le età, dai nove ai sedici anni, che la notte si sdraiavano sul pavimento del magazzino e lì dor¬mivano, indifferenti al vento che circondava il capannone sibilando, indifferenti alla pioggia che spesso li bagnava, ma con gli occhi fissi sulle luci delle navi, con gli orecchi tesi alle canzoni che venivano dalle imbarcazloni…
In mezzo a loro dorme anche il capo dei Banditi del Porto, il “capitano”, Pedro Bala. Questo era il nome che aveva sin da cinque anni. Oggi ne ha quindici. Sono dieci anni che è vagabondo per le strade di Bahia. Non ha mai saputo niente di sua madre; sa che suo padre è morto per una palla che gli hanno sparato addosso. Era rimasto solo ed aveva speso degli anni per conoscere tutta la città. Oggi conosce ogni strada e ogni vicolo. Non c’è osteria, bottega o spaccio di alcoolici che lui non conosca. Quando era entrato nella Banda del Porto (il porto costruito da poco aveva attirato sui suoi arenili tutti i ragazzi abbandonati della città), il comando del gruppo era nelle mani di Raimundo, un mulatto rosso in faccia e molto robusto.
Non aveva durato molto nella sua carica, Raimundo. Pedro Bala era molto più attivo, sapeva preparare bene i piani delle sortite, sapeva trattare con la gente, aveva negli occhi e nella voce l’autorità del capo. Un giorno i due litigarono: ebbe inizio la più sensazionale rissa mai avvenuta sulla spiaggia. Raimundo era più alto e più maturo d’età. Ma Pedro era di una agilità sorprendente. Da quella volta Raimundo fu costretto ad abbandonare non solo la Banda del Porto, ma persino il porto, la spiaggia. Tutti riconobbero a Pedro Bala il diritto d’essere lui il capitano. La Banda del Porto divenne presto nota in città. D’allora si cominciò a parlare di quei ragazzi abbandonati. Non si seppe mai il loro numero esatto. Dovevano essere un centinaio: di questi più di una quarantina dormivano nel deposito abbandonato.
Vestiti di cenci, sudici, affamati, violenti, sempre pronti all’imprecazione, erano, in realtà, i padroni della città di Bahia: quelli che la conoscevano meglio, che più d’ogni altro l’amavano: erano i suoi poeti.

( Non è un mio scritto l'ho trovato in onlie mi è piaciuto e l'ho messo sul mio blog
Mi sembrava bello questo racconto e quindi l'ho immesso nel mio blog.).


Doctor Blue and Sister Robinia


MIA MARTINI – GLI UOMINI NON CAMBIANO
Archiviato in: canzoni — vbinaghi @ 1:17 pm

Autori: B. Dati – G. Bigazzi – M. Falagiani

Questo post è dedicato alla grande cantante, alla donna dolcissima e infelice che è stata Mimì, e a tutte le donne che ho fatto soffrire in vita mia, anche senza volerlo.
In queste cose, l’ignoranza non è mai davvero innocente

Sono stata anch’io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un’altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell’età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e ti dice una bugia.

Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.

Piansi anch’io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po’ più dura
Che se l’uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura.

Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi

Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c’è
Sono quelli innamorati come te.
Commenti (16)
16 commenti »

1.

Mi piace Mimì, anche perché proveniamo dalla stessa terra.
Ma qualcuna ti ha fatto sentire in colpa????

Commento di Manu — settembre 29, 2007 @ 2:43 pm | Replica
2.

Tu fai soffrire a prescindere, uomini e donne. Ma non perché ci si affezioni a te, per il semplce e più modesto fatto che sei scolasticamente crudele, al pregiudizio abituato. Questo per dire che tu sicuramente non cambi più, oramai sei un caso disperato, una vera delusione. Per giunta sei fondamentalista, così tanto da non aver nemmeno sprecato una sola, dico una sola parola, per quanto sta tragicamente accadendo in Birmania. E non dire che non te la meriti la concione. E quel Ratzinger tedesco – qui usato in senso altamente spregiativo sperando e pregando per una mia veloce scomunica – non ha detto una, una sola parola.
E’ vero, certi uomini non cambiano, ma se un Dio dovesse mai esserci per un brutto scherzo del Fato, o meglio del caso, questa canaglia porporata che oggi pasce in Terra chiudendo gli occhi finirà dritta nella bocca dell’Inferno per l’Eternità.

Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore
e poi i loro fratelli li lasciano da soli

g.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 2:43 pm | Replica
3.

GRAZIE, DAVVERO, E INFINITE GRAZIE da marina a VALTER.
qui di seguito alcuni ultimi versi:
*****
52.
sul pianerottolo invento un amore
che non mi faccia più tornare a casa
né al sussidio dei portici alla pioggia.
col coma di beltà l’inverno clinico
così ne muoio ben contenta in nodo
dove il notaio non conterà eredi.
53.
[da "Ricette del sottopiatto" di Marina Pizzi, 2007-]

Commento di Marina Pizzi — settembre 29, 2007 @ 3:02 pm | Replica
4.

Giuseppe, io merito di tutto e di più ma non per quello che dici.
Questo blog non è un notiziario, io sono solo un poveruomo e comunque non il cameriere di Ratzinger.

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 3:09 pm | Replica
5.

Binaghi, mi scusi, ma avrei trovato più umile da parte sua dedicare qualcosa a una donna che l’ha fatta soffrire. O Lei preferisce di più essere considerato una canaglia perchè fa tanto macho?

Commento di Ueuè — settembre 29, 2007 @ 3:55 pm | Replica
6.

ma chi l’ha detto che non cambiano?;-)

Commento di Carla — settembre 29, 2007 @ 3:56 pm | Replica
7.

Sono stato un po’ duro, lo ammetto.
Però, al di là dello sfogo su Ratzinger e il suo comportamento davvero per niente cristiano, al di là del fatto che non sei il suo cameriere, Valter, tu, come uomo, non hai sentito il bisogno di esprimere foss’anche solo con un segno la tua indignazione? Ovviamente se non hai sentito niente, be’… affari tuoi e dell’anima tua.

Poi, dài, tutte le donne che ho fatto soffrire? :-) Valter, Valter, Valter… non le sparare grosse. :-)

Il testo della canzone mi piace.
Non mi piace Mimì. Mi mette una depressione ma una depressione… :-)
Di suo preferisco i duetti, con Baglioni e Sergio Endrigo ad esempio.

Ciao,

g.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 3:57 pm | Replica
8.

Gli piace spacciarsi per una canaglia. :-D
Confermo io che sono il suo biografo non ufficiale né gentiluomo. :-D

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 3:58 pm | Replica
9.

Ha senz’altro ragione, ueuè.
Ma, per quanto chiede, provvederò in un prossimo post.

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 3:58 pm | Replica
10.

Iannozzi, hai mai pensato a una penintenza per le tue malefatte di noto sciupafemmine, che so, una settimanina di silenzio nei blog?

Commento di vbinaghi — settembre 29, 2007 @ 4:00 pm | Replica
11.

non esistono più i machi sciupafemmine!

Commento di Ginevra — settembre 29, 2007 @ 4:05 pm | Replica
12.

Dici che dovrei far silenzio per una settimana almeno sul tuo blog? :-) E vabbe’, per una settimana ti lascio in pace. Per meditare.

Commento di Giuseppe Iannozzi — settembre 29, 2007 @ 6:11 pm | Replica
13.

Scusami, Valter, se entro e reagisco un po’ di getto sulle righe di Giuseppe Iannozzi. Che Papa Benedetto XVI deve aver letto, poichè esattamente il giorno dopo, 30 settembre, ha parlato della situazione birmana nell’Angelus domenicale in San Pietro.
Con divertimento scorpo che sono sempre di più i non cristiani che pretendono di dire ai cristiani (e innanzitutto al Papa) cosa significhi essere cristiani.
Il moralismo dei farisei è sempre all’opera.

Commento di Luca Pesenti — ottobre 4, 2007 @ 11:29 am | Replica
14.

Il testo esprime la realtà spesso dura ed amara che molte donne si trovano a vivere quando incontrano sul loro cammino uomini insensibili ed egoisti.Solo la pazienza ed il coraggio femminile può a volte arginare tutto questo.

Commento di massimiliano — novembre 14, 2007 @ 8:27 pm | Replica
15.

Ricapitoliamo.
1) la narratrice protiganista esordisce lamentando di non essere riuscita a fare di suo padre un pedofilo e lo critica per questo;
2) Appena cominciano mezze ostilità in famiglia sogna di andar via col primo che passa e le dice una bugia;
3) poi fa la vittima perché gli uomini non le hanno dato tutto quello che voleva.
Come uomo mi sento profondamente offeso da tanto spargimento di odio.

Commento di Lixor — marzo 17, 2008 @ 2:00 pm | Replica
16.

Mia Martini spargeva odio contro noi uomini, potremmo almeno difenderci invece di cospargerci il capo di cenere. Tutti abbiamo i nostri problemi, non solo le donne.

Commento di Lixor — marzo 17, 2008

17. non spargeva odio contro voi uomini; ansi amava tantissimo voi uomini a tal punto da odiarsi; la storia con Ivano Fossati l'aveva distrutta; L'odio
non è solo dalla parte delle donne ricordatevelo.

"Perchè scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.”
(da Lacrime di pioggia\da facebook)
Diego Pugnitopo Perire Lentamente. Così,
Solo E Bastonato
Preferirebbero Lasciarti Cadere.
Signori E Benpensanti
Puritani Lordi Come
Sadici Erotomani. Baluardi
Per Liberarlo Costruiremo.
Soli, Entusiasti, Baldanzosi
Prenderemo Licenze Corsare
Salpando. Eternamente Belli
Partiremo Lanciandoci Come
Sfavillanti Elementi Balistici.
Potremmo Lasciarvi Così:
Sorpresi E Basiti.


Mio cugino ha scritto queste frasi
non sono un frutto
ma sono un frutto grandioso della mente di mio cugino

Austen Simona
nella vita....... rimarro sola come un cane
.......... spereo che la speranza d'amore e d'amare non si penga mai
Addio stupido pensiero
Addio stupide parole
ora nella mia testa non ci siete più.......................
Addio stupido pensiero.

Nella vita c'è un cespuglio che profuma da impazzire
e questo cespuglio è il Mirto Sardo.
Poi secondo te dopo aver sentito quel profumo quell'odore
oppure vedere fiorire il pesco non è una cosa bella
Dobbiamo vivevere nella vita
e vivere significa anche accettare la natura
che può essere anche un inverno freddo e noioso, ma puòarrivare anche un'estate bella con i colori cangianti e brillanti
Non vuoi vivere
sapendo di vedere certe cose e captare oppure udire il fischiettio di uccelli che cinguettano e canticchiano quella melodia da centinaia di migliaglia di anni

Il mirto e la vita che hanno un provumo irresistibile.

Quell'incompresa voglia di vivere.


Urli e ti dicono che sei pazzo
Piangi perchè ti sfoghi
e ti prendono per un piangolone
che non sa risolvere i propri problemi

Di notte non dormi
e al mattino presto vai a fare una passeggiata
con il tuo cane fedele
perchè alla notte ti ha preso il nervoso
e vai a fare quellacamminata
per scaricarti i nervi
che ti sono saltati

Ritorni a casa
vai al bagnio
a fare la doccia
entra tua madre e ti chiede
"ma neanche sta notte non hai dormito?!?"

Tu gli dici che non hai preso sonno
e lei ribatte "ma mi potevi chiamare no."
Tu le dici "ma mamma ma io che ti chiamo a fare è notte
non posso svegliarti e dirti mi vieni a cantare la ninna nanna
perchè non ho mica più 3 anni che mi addormentavi, con la ninna nanna."

Poi dopo entri nella doccia e ti lavi perchè hai sudato; poi ti metti la prima thisert, i primi Jeens che trovi nell'armadio.
Infili il giacchino e prendi la borsa a tracolla
e vai a lavorare.

Ti senti bene anche se hai sonno; ma come si dice "Il mattino a l'oro in bocca";
prendi quei fogli che ti danno il tormento; li rimetti a posto, ma non ti va giù
perchè sai che non aspiravi a questo lavoro; si bhè certo ti alizi alla mattina e devi andare a lavorare; anche se non è quello che ti aspettavi dalla tua vita
però sai che quell'avoro ti dà quello stipendio, che ti aiuta a campare.
Dopo il lavoro ritorni a casa vai a mangiare e poi se vuoi scappi con gli\le amichi\e.

Viene il fine settimana, il sabato non lavori ti diverti e vai al pub con le\gli amici\e.
Loro ogni tanto non capiscono quello che hai, ci li tighi, ti ci irriti, ma sai che se ti dicono qualcosa è per il bene tuo.

Poi ricomincia la settimana ed ecco, che ogni tanto ritornano le notti d'insonia e il mattino vai a fare quella camminata, con il tuo cane fedele.
Poi se non basta fai quella piccola tirata di fumo di sigaretta
per scaricarti i nervi, se ancora sono irritati.
E' quell'incomprensibile voglia di vivere; che ti prende e ti porta a fare pazzie
per vivere; sia per amore; sia per vivere; questa pazza vita.
E' l'incompresibile voglia di vivere quella sensazione di farti vivere una vita intensa; favolosa e bella.




Doctor Blue and Sister Robinia
SISTER ROBINIA Scritti sull’immaginario


Il racconto e la salvezza
Iniziazione al femminile
Perchè Orfeo si è voltato?
Gilgamesh e la fanciulla del vino
Morire di fame: anoressia e narcisismo
Scrivere sul corpo ed essere libere
Archetipo e stereotipo
Poesia immortale e umano sentire
Il paese di Cuccagna e le patologie alimentari
La speranza come forma dell’esistenza
Per un’estetica della speranza
La speranza del corpo
Lo Specchio e il Verbo
Specchiare e specchiarsi nel nome
La tenerezza
La mamma di Auschwitz e la tenerezza
Il fanciullo con la lente e la scienza
Solidarietà femminile. Non sempre, però…
Amore e tradimento ai tempi del Web
Salomé e il sacrificio della verità
Considerate la vostra semenza
All’origine della poesia
Il re è nudo. Magia dello svergognamento

Tu non sarai sola\ You are not alone


You are not alone

Tu non sarai sola
ricordatelo sempre
perchè la vita tua
è piena di persone
che amano quello che sei
A loro non importa quello che saraì
o quello che faraì nella tua vita
futura

Sappi che noi ci saremo sempre
e che tu non sarai mai sola

Know that we will always
and you'll never be alone

Nel tuo cammino ci saremo sempre
ti solleveremo se incciamperai
e cadraì sapi che saremo disposti
a sollevarti se nel tuo cammino
ci saranno delusioni, ci saranno cadute
Ricordati che noi saremo sempre al tuo fianco



In your journey we will always
raised if you incciamperai
sapi fall and we will be willing
to rise if your journey
There will be disappointments, there will be falls
Remember that we are always at your

Tu non sarai sola
tu non piangerai sola
ci sarà sempre qualcuno
al tuo fianco ad aiutarti
e a consolarti

You will not be alone
You will not cry alone
There is always someone
by your side to help
and to console

( a mia cugina Chiara
con affetto
e spero che capisca
quanto è forte il mio bene verso di lei)

lunedì 3 maggio 2010

Tu non saraì mai sola


Mi dicesti queste parole
quando partisti per sempre
"Tu non saraì mai sola "
dicesti così

Ed io non ci credevo
non credevo alle parole
che mi stavi dicendo in quel momento

Poi dopo la tua partenza
è arrivata
una persona
che colmò il vuoto
che avevi lasciato dentro di me

E mi ritornava in mente quella frase
che dicesti
in quel giorno
"Tu non saraì mai sola"


E in fatti
non lo sono stata
mai sola
e adesso che ripenso a
quella tua frase mi vengono i brividi

Perchè le tue parole
mi hanno dato tanta speranza di vita
e mi hanno colmato
di quella cosa
che in quel momento
stavo cercando

E adesso mi domando
se questa frase
" Tu non saraì mai sola."
L'hai detta
per farmi tranquillizzare
o per farmi sperare
che nella vita
c'è sempre
qualcuno
che come te ci guida
o ci aiuta
a trovare la strada giusta

(A una persona molto cara che è venuta a mancare troppo presto
e che non scorderò mai.).